Commenti all'articolo Libri vietati, ecco i nipotini 2.0 dei nazifascisti

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ARMANDO TERRAMOCCIA
ARMANDO TERRAMOCCIA
19 Maggio 2019, 11:35 11:35

E’ sempre un piacere leggere i suoi interventi. Mi preoccupa il fatto che ultimamente condivido quasi tutto ciò che scrive . Spero non dipenda da una senilità precoce. Come Lei ho sempre ritenuto doveroso recarsi alle urne e non lasciare ad una minoranza il potere di decidere al posto mio. Tuttavia nel corso degli anni siamo passati dai Governi ” balneari ” utili per uno scambio di poltrone ma sempre espressione del voto popolare ai Governi ” tecnici ” utili per fregare gli elettori e mai espressione del voto. Viene disatteso il voto che sembra non valere nè a livello nazionale nè a livello locale in quanto dopo ogni votazione c’è un riposizionamento degli eletti. Ultimo esempio Mr. SALVINI eletto con il cdx che poi fa un Governo con i Nuovi Komunisti Giustizialisti del M5S – Gli esempi a livello locale sono innumerevoli – Le ultime votazioni ho espresso la preferenza per un ” Tizio ” di Dx che dopo qualche mese è passato dall’altra parte facendo addirittura l’Assessore in una Giunta di Sn. Dunque , per quale motivo votare se il tuo voto viene utilizzato in modo truffaldino ? La storia dell’antifascismo odierno è una bufala ad uso e consumo di quelli che non l’hanno mai vissuto e che lo conoscono per averlo ” studiato ” come me dai… Leggi il resto »

Paolo
Paolo
18 Maggio 2019, 23:09 23:09

La ‘volgarità’ tecno-(pseudo)colta-salottiera è sempre quella degli altri. E in effetti ve n’è in abbondanza in ogni dove, a destra e a manca, sopra e sotto. Peccato che, appunto, siam tutti bravi a stigmatizzare quella del prossimo ma non a riconoscere la nostra.

Andrea Salvadore
Andrea Salvadore
18 Maggio 2019, 17:13 17:13

Simato signor Ruggeri al contrario di lei vengo da una classe borghese di cui si hanno notizie dalla metá del del milleseicento, ebbi la fortuna di avere uno dei nonni accanito lettore in inglese, tedesco , francese e latino che mi lasció una biblioteca di circa cinquemila volumi che comnciai a leggere da giovane senza, in veritá , capire molto. Ma la migliore educazione fu andare a scuola e andare al sabato fascista dove imparai a odiare essere tra la massa ed essere orgoglioso di aver un amor propio. Quel poco che avevo di illisione me lo levó l’arrivo degli americani quando vidi quasi tutta Roma, grandi e bambini. andare trionfalmente con la banda tricolore al braccio, da dove sorsero? Da quella folla che LIBERAMENTE osannava il Duce? Mo msi allo specchio e mi dissi, la guerra é finita l’odio ti fa male, dimenticati di tutto e cosí feci. Tornai a prendere il libro preferito da mio nonno. le Odi di Orazio, in latino. Mi convinsi che parlare di fascismo e antifascismo é solo una esibizione di ignoranza, la chiesa cattolica bruciava i libri da secoli e l’indice fu soppresso solo a metá del novecento, piu sei ignorante e piu violenta é la reazione di chi isee propie non ne ha. Sono con lei al cento per cento, le elezioni… Leggi il resto »

adl
adl
18 Maggio 2019, 17:03 17:03

«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.»……….Il problema è capire se Sciascia, nella visione esternata da Mariano, avrebbe collocato gli odierni antifascisti in assenza ultrasettantennale di fascismo mussoliniano, nella categoria degli ominicchi oppure in quella dei quaquaraquà.