Questo è stato andar dietro i visionari, gli ideologizzati e le ragazzine uscite da un film di Kubrick. Ma la idolatravano tutti, il papa, la Ursula, i presidenti (tranne Trump, al che la treccina posseduta si trasformava nella bimba dell’esorcista), il nostro Mattarella sempre pronto ad maiora, il caro Draghi che si metteva nella scia del bla bla bla, perfino il ministro Cingolani, che è uno scienziato e sa, perfino lui, obtorto collo ma intanto la riceveva o meglio ne veniva ricevuto. Come la presidente Casellati, come tutti in questo fottutissimo Paese. Adesso, il Mario non più tanto super, viene a dirci che Greta e la sua transizione era tutta una cazzata. Adesso. Con una invasione allucinante che ci stritola già per le palle e senza un piano B.
Ecco, Gabba è una Greta stagionata. Però moderata. Troppo moderata. Perché lavare panni e stoviglie non basta: dove lo mettiamo, lo spreco di acqua? Ci rendiamo conto che il Paese è in fiamme? Che di acqua non ce n’è più? Che la desertificazione? Che l’Amazzonia? Ma allora Greta parla a vanvera? Eh no, noi andiamo oltre e auspichiamo: nessun lavaggio. Né di bicchieri, né di mutande, e nemmeno di culo. Al massimo una volta al mese. Così vedi se Putin non si mette a cuccia e se Xi non si piglia un sintòmo. E poi fa più sinistra centro sociale, barricadera, che non ha tempo per l’igiene, insomma la posizione collettiva lo esige e la causa rivoluzionaria pure. E poi, con il nuovo stato d’emergenza annunciato “per l’Ucraina”, chi ha bisogno di lavarsi? “Questa serra”, dopo il tg, tutti i dettagli del nuovo dpcm di Gabba per contrastare la pandemia energetica.
Max Del Papa, 28 febbraio 2022