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L’idea di Giorgetti: zero tasse a chi fa figli

Dal governo una proposta per combattere il problema della denatalità in Italia

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Il governo lancia una proposta interessante ed innovativa per combattere il serio problema della denatalità che affligge l’Italia da molto tempo. Giorgia Meloni ha detto che il governo ha intenzione di “incentivare la natalità”, che si trova oggi al suo minimo storico, con meno di sette neonati e più di dodici decessi ogni mille abitanti, con 393 mila nati e 713 mila morti nel 2022, con 1,5 milioni di residenti in meno rispetto al 2014, e ha ricordato che il tema riguarda “la tenuta del nostro sistema economico e sociale”.

Rinascita italiana alle porte

Il ministro Giorgetti rivela l’idea contenuta in un dossier per contrastare lo spopolamento in corso della nostra nazione. L’idea è quella di strutturare un bonus famiglie modello “110 per cento” pensato per i genitori con figli. In sintesi: niente tasse per chi fa figli. Il ministro Giorgetti è convinto che il governo “debba fare una proposta politica per il futuro che parta da quella che è la nostra crisi più profonda”. E la proposta che a nome dell’esecutivo il ministro formalizzerà nei prossimi giorni è proprio questa: i nuclei familiari composti da almeno due figli non pagheranno le tasse. Resta da capire quali saranno le tasse da eliminare o ridurre.

Sul breve termine, come ha scritto lo stesso Giorgetti nel Documento di economia e finanza, il modo migliore per ridurre il rapporto debito/pil, o per almeno tenerlo sotto controllo, non può che essere quello di aumentare il flusso di immigrati che arrivano e restano nel nostro paese, anche se in verità i nati da stranieri nel nostro paese stanno crollando a vista d’occhio (si è passati da 80 mila nati da stranieri nel 2012 a 57 mila nel 2021). Sul lungo termine, invece, per incentivare la natalità, sostiene ancora Giorgetti, la leva più forte non può che essere un’altra: proporre non semplici sgravi alle famiglie ma riduzioni del numero di tasse da pagare. Una popolazione più piccola e meno attiva, comporta il rischio di avere un paese sempre con meno risorse. E se il trend delle nascite nei prossimi anni continuerà a essere questo, si rischia di far calare del 18 per cento il valore del pil da qui al 2042 e di portare in vent’anni il pil pro capite dalla quota 32.389 registrata nel 2022 alla quota 27.876 euro stimata per il 2042 (dati Istat). La dimensione economica della svolta fiscale pro natalità studiata dal governo è ancora da definire.

Politica liberale in aumento

È chiaro e lampante il lavoro di una “cabina di regia liberale” dietro le quinte attivo più che mai. La sensibilità al tema del ripopolamento della nostra nazione rappresenta una svolta importante ed un deciso cambio di rotta. Dopo tanti anni senza politiche specifiche dedicate alla natalità, Giorgia Meloni e la sua coalizione avviano un processo rigenerativo sia dal punto di vista della crescita demografica che da quello dell’economia reale, elementi che viaggiano di pari passo. La strada è quella giusta senza ombra di dubbio. Mi permetto di offrire un “consiglio non richiesto”. Potrebbe essere utile ridurre le tasse già dalla nascita del primo figlio e valutare l’opportunità di creare un “assegno di sostegno alla nascita” della durata di tre anni in modo da incoraggiare il morale della popolazione. In ogni caso, auguro buon lavoro a Giorgia Meloni, una donna che attualmente opera in una situazione politica veramente complessa.

Carlo Toto, 19 aprile 2023