Commenti all'articolo L’idea pericolosa di Conte: “sequestrare” la CO2

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franco battaglia
franco battaglia
29 Giugno 2020, 15:43 15:43

@Fabrizio Croccolo
Grazie per la precisazione.
Mi chiedo se durante quelle centinaia/migliaia di anni durante i quali si formano i carbonati solidi cui lei si riferisce, la CO2 non possa liberarsi.
Anche se la risposta fosse no, l’intera operazione ha qualitativamente e quantitativamente impatto pressoché nullo sul (presunto) problema.

Fabrizio Croccolo
Fabrizio Croccolo
27 Giugno 2020, 7:10 7:10

Gentile Sig. Battaglia,
Mi perdoni ma devo sottolineare che nel suo articolo ci sono diverse imprecisioni. La più grave, mi sembra, è quella di affermare che “il gas verrebbe prima o poi risputato fuori, come sa chiunque ha mai lasciato aperta una bottiglia di gazzosa.” Questo non è assolutamente vero ed il paragone non è applicabile. Per sequestrare o stoccare la CO2 nel sottosuolo, viene scelto un sito geologico con caratteristiche molto particolari. La CO2 viene iniettata tra strati di rocce con diverse caratteristiche e si muove in un materiale poroso con cui interagisce. Sebbene in una prima fase la CO2 allo stato supercritico si muove verso l’alto, contenuta da uno strato di roccia di tipo ‘cap rock’, quando viene a contatto con uno strato di roccia imbevuto di acqua salata, la CO2 inizia a dissolversi nell’acqua e forma uno strato di liquido più denso dell’acqua stessa, per cui, dopo un certo tempo, precipita nell’acqua. Aspettando ancora un po’ (centinaia/migliaia di anni), inizia poi ad interagire con la struttura porosa della roccia formando cristalli solidi che non si muoveranno più. Nel caso della gazzosa da lei citato, la CO2 allo stato gassoso risale per effetto della forza di Archimede in forma di bollicine non appena rilasciata dal liquido che la contiene.

Ale
Ale
26 Giugno 2020, 0:38 0:38

avrà esagerato con lo spriz e non si ricordava che aveva una delle sue 1000 conferenze fai da te!!!

scherzi a parte… ma ci rendiamo conto chi è sto premier???? che prima di arrivare in politica era uno dei tanti (ndr come i grulli che oggi sono al governo), un signor nessuno!!!!

Saverio Losurdo
Saverio Losurdo
25 Giugno 2020, 23:33 23:33

Riformulo quanto detto sopra, visto che lei non legge.
Allora sono andato a cercare le sue pubblicazioni scientifiche in materia, sia prima sia dopo del suo passaggio di cattedra, magari è riuscito nel sogno di molti: unire i modelli teorici con le osservabili sperimentali macroscopiche di interesse sociale. Quindi libri editi da 21mo secolo, la cui scientificità è curiosamente introdotta da Berlusconi, Belpietro, Brunetta (e questi libri non sono sottoposti ad alcuna peer-review, se c’è una casa editrice che li pubblica sono pubblicati, senza alcun controllo “scientifico”) e alcune pubblicazioni della NIPCC, ovvero l’IPCC dei “negazionisti” del cambiamento climatico. Pubblicazioni che possiamo definire “meno scientifiche” del suo periodo precedente e che sono tutte successive al 2000.

Giovanni Carboni
Giovanni Carboni
25 Giugno 2020, 21:47 21:47

Concordo con Franco ma aggiungerei che questo brillante piano si riduce a trattare la “scoria” CO2 come le scorie nucleari: la sotterra e deve tenerla sottoterra per un millennio altrimenti se esce il piano va letteralmente in fumo. Con il non trascurabile svantaggio che mentre una centrale nucleare produce qualche tonnellata all’anno di scorie il CO2 di cui si parla qui si misura in milioni di tonnellate. Insomma come avere gli svantaggi del nucleare moltiplicati per un milione e nessuno dei vantaggi.

Saverio Losurdo
Saverio Losurdo
25 Giugno 2020, 18:55 18:55

Si laurea in Chimica a Catania nel 1979 e poi vola in USA dove consegue un dottorato in Chimica Fisica all’Università di Rochester nel 1985. Al suo attivo troviamo articoli sulle migliori riviste internazionali (ovvero quelle dove si passa il cosiddetto “referaggio”) di chimica-fisica (Journal of Chemical Physics, Journal of Physical Chemistry, Surface Science) in quel periodo (anni 80). Diventa quindi (conseguentemente al suo curriculum) ricercatore in Italia in chimica fisica teorica all’Università di Roma II nel 1984 e professore associato nella stessa specialità prima all’Università della Basilicata (1987-1995) e poi a Roma Tre (1995-2000). In questo periodo la sua attività sembra spostarsi sempre più verso gli aspetti didattici, essendo autore sia di libri per ricercatori, come per esempio Fundamentals of Chemical Physics insieme a T.F.George edito Kluwert, che per studenti, come Fondamenti di Chimica Fisica, edito da CEDAM (qui si possono trovare i suoi titoli principali anche di quel periodo). Quindi una onesta carriera nella chimica fisica teorica, che è quella “cosa” che studia come avvengono i processi molecolari elementari attraverso modelli matematici (per dirla in poche parole). Nel 2000 poi l’illuminazione: diventa associato in Chimica Ambientale e si sposta a Modena. Allora sono andato a cercare le sue pubblicazioni scientifiche in materia, sia prima sia dopo del suo passaggio di cattedra, magari è riuscito nel sogno di molti:… Leggi il resto »