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L’ideologia Lgbt dietro lo scandalo degli affidi

Ricevo e pubblico la lettera di Elena Montanari, consigliera dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza in merito all’inchiesta “Angeli e Demoni” di Reggio Emilia. Un’inchiesta secondo la quale bambini allontanati dalle famiglie con l’intervento dei servizi sociali sarebbero stati indotti dagli psicoterapeuti ad accusare genitori, parenti e amici di famiglia ad abusare di loro. Violenze che non sarebbero mai avvenute. Ventisette persone indagate con reati che vanno dai maltrattamenti su minori alle lesioni gravissime passando dalla frode processuale all’abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione. 

Mi chiamo Elena Montanari e sono consigliere di minoranza all’Unione dei Comuni della val d’Enza, ente da cui dipendono coloro che presuntivamente hanno commesso quelle atrocità, perché tali sono, sui bambini di cui lei ha parlato ieri sera. Ho letto l’ordinanza del GIP e quello che emerge, al di là delle violenze, è un quadro che conferma quello che in Emilia Romagna (a Reggio Emilia in particolare) respiriamo tutti i giorni: il voler affermare, a tutti i costi, l’identità della “famiglia” omosessuale. Se non sei a favore dell’unione omosessuale, a fortiori, sei omofobo! E questo è quello che emerge nei consigli comunali: dalle nostre parti è normale il patrocinio concesso a convegni omosex, a manifestazioni lgbt; è “normale” concedergli, attraverso varie forme, anche sovvenzioni…i Sindaci fanno a gara a partecipare alle loro manifestazioni o ai loro eventi e a farsi fotografare insieme agli attivisti del mondo lgbt! E questo perché? Perché sono un bacino di voti indispensabili, per continuare a governare un territorio, come la Rossa Emilia.

Pertanto, non ci si può poi meravigliare che l’Anghinolfi e compagnia abbiano “utilizzato” i bambini per affermare la loro identità omossessuale e il loro diritto ad avere una famiglia…hanno agito, con metodi sbagliati, in continuità con la politica che gli amministratori del PD portano avanti tutti i giorni nei nostri territori, sentendosi, in qualche modo, anche protetti dalla politica.

La Procura di Reggio Emilia ha indagato per abuso d’ufficio altri 2 sindaci della val d’Enza, Paolo Colli e Paolo Burani (sempre per la stessa inchiesta), e sta sentendo tutti gli altri.

grazie e buon lavoro

Da Quarta Repubblica del 1 luglio 2019.