Mentre in Italia proseguono incessanti le celebrazioni in onore di Santa Ilaria Salis da Monza, Patrona degli occupanti abusivi e dei picchiatori, la democratica Germania concede a Budapest l’estradizione di tale Maja T., attivista tedesca accusata di aver partecipato ai fatti del febbraio 2023, gli stessi che costarono la detenzione alla Salis. La 23enne sarebbe stata prelevata la notte del 28 giugno dal carcere di Dresda, dove era detenuta, per essere estradata in Ungheria, dove rischia 24 anni di carcere per diversi capi di imputazione, tra cui violenza e lesioni aggravate.
A diffondere la notizia dell’estradizione è stata proprio Ilaria Salis, che dai suoi profili social ha tuonato: “Nel cuore della notte del 28 giugno Maja T., antifascista tedesca, è stata prelevata dal carcere di Dresda per essere estradata in Ungheria con l’accusa di aver preso parte ai fatti di febbraio 2023 a Budapest. Come sapete, io ci sono già passata. So cosa vuol dire essere detenuta nelle carceri ungheresi ed essere sottoposta a un processo in cui i diritti fondamentali sono posti sistematicamente in discussione. Non lo augurerei neanche al mio peggior nemico. È inaccettabile e indecente che in un paese europeo le persone possano trovarsi in tali condizioni, lo è ancora di più il fatto che le autorità di altri paesi diano il proprio consenso all’estradizione. Nessuna dovrebbe essere costretta a vivere questa esperienza e subire queste ingiustizie: le estradizioni in Ungheria devono subito essere fermate per tutte!”.
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Secondo quanto riporta Repubblica, la Corte di Appello tedesca giovedì scorso ha dichiarato ammissibile il mandato di arresto europeo spiccato dalla magistratura ungherese e così Maja T. è stata consegnata alle autorità magiare. L’avvocato ha fatto ricorso contro l’estradizione, che è stato sospeso in via temporanea, ma l’attivista a quel punto era già in territorio ungherese. La prima sezione della Corte federale, a cui l’avvocato si era rivolto, aveva sospeso la consegna di Maja fino al pronunciamento del ricorso costituzionale e aveva invitato la Procura di Berlino ad “evitare che il ricorrente venga consegnato” all’Ungheria. Ma ormai la consegna era già avvenuta.
Inaccettabile e indecente, oltre che ingiusta, è dunque per l’indignata neo europarlamentare di Avs la condotta della Germania, che ha deciso di estradare una cittadina tedesca accusata da Budapest di aver preso parte a due aggressioni ai danni di militanti di destra, la prima il 9 febbraio 2023, la seconda il giorno successivo.
Rispetto all’estradizione di Maja c’è poi un elemento che crea grande preoccupazione tra gli attivisti, sottolineato peraltro dalla stessa Salis: si tratta di una persona non binaria. I suoi documenti sono maschili, sebbene non si identifichi con questo genere. È dunque assai probabile che in Ungheria venga rinchiusa in una prigione per uomini.
A dispetto del nome, Maja T. è dunque biologicamente un uomo, che però non si identifica come tale, preoccupato di finire in un carcere maschile ungherese. A questo punto, verrebbe quasi da chiedersi con quale sesso si identificasse l’attivista al momento delle due aggressioni, e se nel colpire i militanti aggrediti abbia usato o meno il vigore di un uomo. Ma soprassediamo, torniamo alla denuncia della Salis e domandiamoci: è più indecente la condotta dei tedeschi, che hanno estradato un suo cittadino (non me voglia se stavolta uso il maschile) accusato di violenza e lesioni, o piuttosto quanto accaduto in Italia, dove una cittadina pluripregiudicata con all’attivo 4 condanne e diverse denunce per reati commessi nel nostro paese venga candidata alle elezioni europee per ottenere l’immunità e fuggire dai medesimi capi di accusa rivolti a Maja?
Ognuno tragga liberamente le proprie conclusioni. Almeno per quanto mi riguarda non c’è dubbio: inaccettabile è candidare e far eleggere una persona solo per concedergli l‘immunità parlamentare, indecente è dover essere rappresentati in Europa da un personaggio come Ilaria Salis.
Salvatore Di Bartolo, 1 luglio 2024
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