Non sono d’accordo che la laurea abilitante non serva. Parlo in generale ovviamente e non per il mondo della scuola dove a mio avviso occorreranno sempre i concorsi seri. Se l’abilitazione alla professione si ottiene con l’esercizio stesso della pratica professionale e con gli anni di esperienza a maggior ragione la cosiddetta abilitazione attraverso l’esame di stato è assolutamente INUTILE. Quindi occorrerebbe a mio avviso eliminare per tutte le professioni il famigerato esame di stato dopo la laurea perché è solo una perdita di tempo.
Tamara
12 Maggio 2021, 15:22 15:22
Nel video afferma che l’abilitazione si dovrebbe ottenere con l’esercizio sul campo, cosa in questo momento impossibile dato che per molte professioni è precluso l’ingresso nel mondo del lavoro senza l’abilitazione (che consiste in genere in un esame di stato e nella successiva iscrizione a un albo professionale). La sua è dunque una palese contraddizione.
La laurea abilitante, prevista per quei corsi di studio che prevedono già oltre alla preparazione teorica anche un tirocinio pratico, permetterà a molt* professionist* di entrare nel mondo del lavoro e di mettere a frutto i propri studi e le proprie competenze soprattutto in ambito privato.
Michele
12 Maggio 2021, 14:52 14:52
Sono d’accordissimo sul fatto che le competenze professionali si acquistino sul campo ma è proprio per questo che allora va detto come anche lo strumento del concorso sia totalmente inutile, in quanto ennesima prova teorica che non aggiunge assolutamente nulla al percorso della laurea
Victor
12 Maggio 2021, 13:55 13:55
Mi fa piacere esprimere qui la mia stima incondizionata per Desiderio, del quale ho già letto alcuni libri bellissimi e altri ne voglio leggere. Del resto, buon sangue (crociano) non mente.
gio
12 Maggio 2021, 13:10 13:10
é perché si vuol rendere tutto piú semplice, meno faticante per i poveri studenti. Come ha ben spiegato Ricolfi in un suo libro. Sembra si stia tornando al 6 politico.
Valter Valter
12 Maggio 2021, 11:15 11:15
Desiderio, come non essere d’accordo. Soprattutto con Cassese for president. Un solo appunto: vero che la divulgazione può giovarsi di una scenografia informale che risulti familiare e avvicini gli ascoltatori ma, insomma, la quinta della cucina con lo strofinaccio appeso alla parete magari non é lo sfondo migliore.
Non sono d’accordo che la laurea abilitante non serva. Parlo in generale ovviamente e non per il mondo della scuola dove a mio avviso occorreranno sempre i concorsi seri. Se l’abilitazione alla professione si ottiene con l’esercizio stesso della pratica professionale e con gli anni di esperienza a maggior ragione la cosiddetta abilitazione attraverso l’esame di stato è assolutamente INUTILE. Quindi occorrerebbe a mio avviso eliminare per tutte le professioni il famigerato esame di stato dopo la laurea perché è solo una perdita di tempo.
Nel video afferma che l’abilitazione si dovrebbe ottenere con l’esercizio sul campo, cosa in questo momento impossibile dato che per molte professioni è precluso l’ingresso nel mondo del lavoro senza l’abilitazione (che consiste in genere in un esame di stato e nella successiva iscrizione a un albo professionale). La sua è dunque una palese contraddizione.
La laurea abilitante, prevista per quei corsi di studio che prevedono già oltre alla preparazione teorica anche un tirocinio pratico, permetterà a molt* professionist* di entrare nel mondo del lavoro e di mettere a frutto i propri studi e le proprie competenze soprattutto in ambito privato.
Sono d’accordissimo sul fatto che le competenze professionali si acquistino sul campo ma è proprio per questo che allora va detto come anche lo strumento del concorso sia totalmente inutile, in quanto ennesima prova teorica che non aggiunge assolutamente nulla al percorso della laurea
Mi fa piacere esprimere qui la mia stima incondizionata per Desiderio, del quale ho già letto alcuni libri bellissimi e altri ne voglio leggere. Del resto, buon sangue (crociano) non mente.
é perché si vuol rendere tutto piú semplice, meno faticante per i poveri studenti. Come ha ben spiegato Ricolfi in un suo libro. Sembra si stia tornando al 6 politico.
Desiderio, come non essere d’accordo. Soprattutto con Cassese for president. Un solo appunto: vero che la divulgazione può giovarsi di una scenografia informale che risulti familiare e avvicini gli ascoltatori ma, insomma, la quinta della cucina con lo strofinaccio appeso alla parete magari non é lo sfondo migliore.