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L’inconsistente fanatismo delle “sardine” - Seconda parte

Hanno scelto l’apparente identità delle sardine, così innocue, così proletarie. Ma di popolo lì in mezzo c’era poco; c’erano diecimila persone convinte di essere geneticamente superiori, moralmente migliori, culturalmente imparagonabili, eticamente diverse, politicamente nel giusto in tutto e per tutto, senza mai un dubbio, uno scrupolo, un sospetto di rispetto, doverosamente schierate in falange per odiare in nome dell’amore. Salvini va a volte di grana grossa, ma quando Zingaretti dice che “loro” stanno con la parte migliore, la parte degna del paese, che loro amano non odiano, quando lui e gli altri della sua fazione parlano delle “destre” e la faccia gli si contorce in uno schifo come se avessero ingoiato un topo morto, che cosa sono? Sardine, certo. Guardale, quante sono, quanto sono stipate in piazza Maggiore, che è roba loro e lì dentro i “fascisti” non possono entrare, peggio dei cani. Vigilano le sardine Erasmus. Ma quanto stanno sulle palle.

Max Del Papa, 16 novembre 2019

 

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