Nell’ultima puntata della Zanzara, il conduttore Giuseppe Cruciani ha commentato con la sua consueta schiettezza la recente iniziativa della Commissione Europea sulle armi e la vicenda di Romano Prodi.
“Allora ragazzi, la prima cosa che voglio dirvi oggi riguarda la von der Truppen. È colei che vuole il riarmo dell’Europa, il riarmo di fronte al grande pericolo russo. La Commissione Europea ha speso soldi nostri, soldi anche nostri, per farci recapitare il kit per resistere in caso di guerra. Il kit di sopravvivenza. Ma non vi vergognate di queste cazz***? Come resistere 72 ore in caso di guerra? Cibo, coltellino svizzero, un powerbank e li mortacci vostri. Ma di che caz** stiamo parlando? Ma di cosa stiamo parlando? Ma quali crisi? Ma quale cibo? Dobbiamo pensare in modo diverso perché le minacce sono diverse. E si inventano il kit, il kit di sopravvivenza, soldi, comunicazione. Ma non sanno di… non c’è nessuno che glielo dice prima che è una ridicolaggine? Il kit di emergenza con il coltellino svizzero. Il coltellino svizzero, amico mio. Questa è l’Unione Europea”.
Cruciani ha poi rivolto la sua attenzione alla vicenda di Romano Prodi: “Seconda cosa, vi leggo alcune considerazioni ancora incredibili sulla vicenda. Friedman: Prodi fa il vecchiotto, il nonno, non lo trovo offensivo. Lilly Gruber: le ha tirato leggermente una ciocca di capelli. Posso proseguire, eh? Posso proseguire con altri, amico mio. Posso proseguire con altri e ce ne sono di altri. E ce ne sono a bizzeffe di altri. C’è un signore del Pd, uno sconosciuto, che si chiama Stumpo, il quale dice che le ha fatto una carezza. Le ha fatto una carezza, la carezza di un nonno verso una giovane. La premessa è che per me Prodi non ha fatto nulla. Niente. Non ha fatto tecnicamente nulla. Io parto dal presupposto nulla. Però questi qui, che ogni giorno ci scassano la minchia sul sessismo, che mettono in croce qualsiasi gesto un po’ bizzarro di un uomo, un po’ strano di un uomo verso una donna, solo perché si tratta di Prodi allora parlano di carezza del nonno. Ma vaffan***, vaffanc***!”.