D’altronde, che a parecchi il Covid abbia fatto saltare le rotelle, era già evidente. Solo che il professore decide di metterci il carico da novanta, offrendo di se stesso un quadro allucinante, in stile Decamerone: “Conduco una vita molto ritirata, in campagna”, spiega alla De Bac. “Però quando mi avvicino ai centri abitati indosso la mascherina anche all’aperto. È importante dare segnali”. Signori, qui siamo all’ossessione, stiamo indubbiamente valicando il confine tra sanità mentale e disagio psicologico: un dottore racconta che si è isolato nei campi e che, per “dare un segnale”, o per paura del contagio, appena mette piede in città, si barda, si copre la faccia, s’imbavaglia all’aria aperta. Sono gli effetti nocivi di due anni di martellamento pandemico, o del calo di visualizzazioni sul blog? Forse, è ora che Cislaghi si faccia dare un’occhiata da uno bravo.
Quanto a noi, stiamo in campana: sta ripartendo il bombardamento (mediatico) sulle infezioni e pure l’agenda delle cosiddette riaperture, che l’esecutivo si appresta a varare, ci porterà solo una libertà fasulla. Ad esempio, da aprile, sui mezzi, sparirebbe l’obbligo di super green pass e resterebbe “solo” quello di green pass base: capirai, che conquista. Avranno il coraggio di spaccarci queste prese in giro per “normalità”?