Personalmente credo che il polverone che si è creato intorno al post che Elon Musk ha pubblicato su X, e che ha scatenato l’ira funesta del nostro Capo dello Stato, sia abbastanza ridicolo. Anche perché, proprio in tema di ingerenze da parte di soggetti stranieri, più o meno famosi, buona parte della politica e dell’informazione non sembra aver molto da imparare, vista la pressante demonizzazione che molti dei suoi autorevoli, si fa per dire, esponenti hanno espresso h24 nei confronti di Donald Trump nei mesi che ne hanno preceduto la rielezione alla Casa Bianca.
Ma proprio in tema di ingerenze, noi che soprattutto dopo ciò a cui abbiamo assistito durante la pandemia – da considerare il periodo più folle della storia repubblicana – abbiamo sviluppato una memoria da elefante, abbiamo scovato un interessante articolo del Corriere della Sera, risalente al 1° maggio del 2020, in cui un riccone americano, paragonabile a Musk e con molte propaggini in alcuni organismi internazionali, il “grande” Bill Gates si stava per stabilire un contatto per videochiamata con l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’argomento, che stava molto a cuore al multimiliardario statunitense già all’inizio della pandemia, riguardava ovviamente lo sviluppo e la diffusione di un vaccino contro il Covid-19. Vaccino che in quella fase era ovviamente in fase sperimentale.
Esemplari in questo senso alcuni passaggi del pezzo: “Il magnate e filantropo statunitense, che aveva avvertito dei rischi di una pandemia anni fa e ha già versato 250 milioni di dollari per la ricerca sul vaccino, ha deciso di contattare Conte proprio per parlare dei prossimi investimenti. La Fondazione Bill and Melinda Gates — la più ricca fondazione privata al mondo, fondata nel 2000 dal magnate insieme alla moglie – ha promesso di aiutare a trovare i soldi necessari perché, una volta messo a punto il vaccino, sia possibile produrlo su larga scala, in modo da coprire le necessità di tutti i Paesi”.
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Successivamente Gates avrebbe investito parecchi altri quattrini nella colossale operazione vaccini, tant’è che alla fine del 2021 si parlava di una cifra vicina ai 2 miliardi di dollari. Eppure il fatto che questo personaggio, sedicente filantropo, che per la cronaca è il secondo finanziatore dell’Oms dopo gli Stati Uniti, si fosse intromesso – sicuramente per puro spirito di servizio, parola di giovane marmotta – in un affare economico di grandi dimensioni, prendendo direttamente contatto con il vertici del governo italiano, sembra essere completamente sfuggito al nostro amato Presidente della Repubblica, sempre pronto a difendere l’onore nazionale.
Ma è possibile che noi siamo troppo prevenuti e che, per questo motivo, non riusciamo a valutare la differenza tra la libera espressione di una opinione personale, che ha avuto il deflagrante effetto di una grave ingerenza nei riguardi di un Paese sovrano, e gli amorevoli consigli “sanitari” di un ricchissimo filantropo che ci sono costati a dir poco un occhio della testa.
Claudio Romiti, 15 novembre 2024
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