In pratica: se il valore dell’euro resterà a livelli attuali o crescerà, annullerà quasi completamente gli effetti positivi degli stimoli monetari della Banca Centrale, penalizzando le economie dell’Eurozona e in particolar modo quelle fortemente esportatrici come Italia e Germania, risolvendosi come se la Ecb avesse tagliato molto meno i tassi.
Specularmente è un supporto momentaneo alla ripresa degli Stati Uniti con una moneta più competitiva e spinti dal duplice effetto degli stimoli illimitati ma diretti ed immediati al pubblico e alle imprese e al sistema bancario.
Fabrizio Jorio Fili, 3 agosto 2020