Moda e lifestyle

L’intervista alla modella che ha incantato Valentino

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Aurora Talarico, 19 anni a settembre, è una modella italiana da tenere d’occhio. Primo lavoro come mannequin? Aprire la sfilata di Valentino autunno/inverno 17/18 a Parigi. Ultimi lavori? Sfilata virtuale di Alberta Ferretti, Resort 2021- Tribute to Italy; show di Etro Primavera Estate 2021 e foto per Max Mara scattate da niente meno che Giampaolo Sgura. Le abbiamo fatto alcune domande per conoscerla meglio ed abbiamo scoperto la sua personalità solare ed elegante.

1. Ti saresti mai immaginata di arrivare a questi livelli nel mondo della moda?

Onestamente no, è successo tutto per caso. Ho iniziato scattando alcune foto per il blog di Alessia Marcuzzi, La Pinella, allora avevo quattordici anni ed ero molto timida ma, con mia grande sorpresa, mi sentii subito a mio agio sul set. In quel momento, mia madre ed io ci rendemmo conto che avrei potuto svolgere questo lavoro seriamente così ci siamo subito messe alla ricerca di un’agenzia di moda.

2. Com’è iniziato il tuo percorso nel settore?

Dopo aver visto diverse agenzie ho ritenuto che la migliore per iniziare fosse l’agenzia Viva Models a Parigi, Londra e Barcellona; più tardi ho conosciuto anche l’agenzia Why Not Models a Milano con cui al momento lavoro. Al tempo avevo quindici anni e mi sentii al sicuro quando vidi che anche alcune modelle di Viva erano minorenni ed erano tutelate al meglio. Con Viva ho iniziato con il piede giusto: hanno aspettato qualche mese per propormi un lavoro affinché l’industria mi conoscesse attraverso un evento importante, così la mia prima esperienza lavorativa è stata aprire la sfilata di Valentino autunno/inverno 17/18. Inoltre, nel mondo della moda bisogna spesso trovarsi al posto giusto nel momento giusto e con le persone giuste perché la propria carriera decolli, a me questo è successo e mi sento molto fortunata.

3. Hai dovuto fare molte rinunce per arrivare a questi livelli?

Sì e no direi, è un lavoro che ho scelto di fare e che mi piace, per fortuna non sono mai stata costretta a farlo per altra ragione che non fosse la passione. Forse all’inizio percepivo meno la frenesia del mestiere perché avevo un contratto in esclusiva con Valentino, ora invece devo cercare di organizzare al meglio il mio tempo perché ho molti casting da fare e contemporaneamente studio Fashion Marketing all’ IFA di Parigi.

4. Cosa hai provato quando Pierpaolo Piccioli ti ha scelto per sfilare per Valentino?

Che bel ricordo! Era metà giugno, avevo appena terminato il secondo liceo, è successo tutto velocemente, quasi non mi rendevo conto dell’enorme fortuna che avevo avuto. Quando entrai nello studio di Pierpaolo (Piccioli – direttore creativo di Valentino ndr) con mia madre, la mia “momager”, ero talmente frastornata, non mi parve possibile che lui volesse proprio me e non realizzai subito la portata dell’avvenimento. Pierpaolo mi disse: “Dove sei stata tutto questo tempo? Ti voglio in esclusiva per Valentino per un anno”. Ancora oggi faccio fatica a realizzare che questo sia stato il mio primo lavoro, mi rimarrà per sempre nel cuore, soprattutto perché per me Pierpaolo è stato un padre nel mondo della moda, è una persona meravigliosa. Dopo l’apertura della sfilata di Valentino si susseguirono una serie di altri lavori magnifici per la maison, come per esempio la campagna che scattai a New York con la super modella Gigi Hadid. Pierpaolo mi disse che lei sarebbe stata al mio fianco mentre eravamo in aereo, mi parve un sogno: avrei lavorato per Valentino con il mio idolo.

5. Com’è stato girare il cortometraggio The Staggering Girl di Luca Guadagnino?

Molto divertente! Anche se prima di girarlo ero perplessa: da piccola quando feci alcuni provini per dei film mi misi letteralmente a piangere e stare davanti ad una cinepresa non mi era mai piaciuto. Visto che però non avrei dovuto parlare ma ballare alla fine del cortometraggio, accettai. Inoltre, sarebbe stata un’occasione sprecata non lavorare con un regista di tale portata solo per colpa della mia timidezza! Abbiamo girato nell’Orto Botanico di Roma ed hanno partecipato persone meravigliose che mai avrei pensato di incontrare come la super modella Maria Carla Boscono, le attrici Julianne Moore e Alba Rohrwacher e tanti altri professionisti in un ambiente comunque diverso dalle passerelle e dei set fotografici. I vestiti erano tutti firmati Valentino ed il connubio tra moda e cinema ha reso questa esperienza unica!

6. Il ricordo più bello che hai del tuo lavoro? E il peggiore?

Il ricordo migliore, nonché il più surreale, è la campagna di Valentino girata a New York nel Pier59 Studios. Passare dai banchi di scuola ad un set del genere è stato sconvolgente, anche perché appena uscita per andare alla toilette ho incontrato gli angeli di Victoria’s Secret che scattavano nella sala vicina alla mia. Ricordi negativi del mio lavoro non ne ho ma se proprio dovessi sforzarmi di pensare a qualcosa, direi le giornate intere sul set passate a scattare e sfilare con scarpe di due numeri più piccole, sembrerà una sciocchezza ma a fine giornata hai i piedi lessi (ride ndr).

7. Come gestisci la vita parigina tra studio e lavoro?

Non ti saprei proprio dire! Tra studio, il lavoro che è notoriamente tutto last minute, la mia vita privata… cerco di far quadrare tutto, organizzo la mia vita una settimana alla volta! La mia università, l’International Fashion Academy di Parigi, tollera le assenze causa lavoro, inoltre il mio corso di studi prevede moltissimi progetti individuali quindi riesco a gestirmi meglio e a terminare tutto dovunque io sia.

8. C’è amicizia o competizione tra le modelle a questo livello?

Per quanto riguarda la mia esperienza, più il livello è alto e meno c’è competizione perché ci si inizia a conoscere tutte e si sa che tutte hanno guadagnato un posto nel mondo della moda. La competizione diventa quasi noiosa, l’amicizia è una scelta migliore dal momento che, durante le Fashion Week per esempio, si passano intere giornate insieme ai casting, ai fittings, alle prove…io ho trovato il mio gruppo di amiche e sono felice!

9. Cosa ne pensi dell’uso che fanno le modelle di Instagram?

Purtroppo, su Instagram ormai tutte possono essere modelle e l’apparire è diventato più importante dell’essere. Non si distinguono le modelle vere da quelle false ed ormai il cliente si basa molto sul tuo account Instagram quando vuole farsi un’idea su di te, dunque per me si tratta di uno strumento di lavoro. Mi intristisce molto che a seconda del numero dei followers tu possa avere più o meno chances di lavorare. Magari non hai abilità né esperienza nella vita reale ma hai molti seguaci sulla piattaforma quindi vieni preferita ad una modella migliore, non credo sia corretto. A me piace usare Instagram il giusto, condividendo i momenti belli ma non sono una di quelle che non riesce ad alzare la testa dal cellulare.

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