Commenti all'articolo L’ipocrisia di chi scopre ora la scuola classista
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step
21 Gennaio 2020, 14:09 14:09
Ma magari si distinguesse per censo!
wisteria
21 Gennaio 2020, 11:50 11:50
Aggiungo che la scuola non può cancellare le differenze, che non sono solo sociali, ma anche naturali, come il talento, la bellezza, ecc. Crescere comporta accettarle per migliorarsi fin dove possibile.
Purtroppo chi è più talentuoso e dotato, incontrerà sempre il mobbing e dovrà farci i conti.
wisteria
21 Gennaio 2020, 11:45 11:45
La scuola italiana era molto buona, sia nel pubblico sia nel privato. Ovviamente chi poteva permettersi la scuola privata la sceglieva per assicurarsi un ambiente più raffinato. Inutile negare questa esigenza, che diventerà in futuro sempre più stringente, visto che nelle classi ci sarà una preponderanza di elementi non italiani.
Se la scuola italiana è decaduta, in entrambi i settori, ciò si deve alle lauree facili dal ’68 in poi, che hanno messo in cattedra docenti per lo più scadenti, e al comando ministri ancor più carenti. Lo abbiamo spesso osservato in questo blog.
marcor
21 Gennaio 2020, 11:27 11:27
Ribadisco che la maggior parte delle scuole private fanno più schifo di quelle pubbliche.
Andrea Salvadore
21 Gennaio 2020, 3:46 3:46
Tutto questo bailamme é il solito prodotto di legislatori inadegueti a concepire i risultati prossimi e lontani della loro incapactá. Debbo essere stato fortunato perché frequentai la scuola pobblica dal 1934 al1944, e quello che mi fu sempre chiaro era che chi non ce la faceva cambiava e andava a scuola dai preti. Non ho mai sentito parlare di scuole paritarie ma solo di esami di Stato di cui quello di Maturitá era l’ostacolo finale. In poche parole la scuola pubblica era eccellente e e le scuole private, inferiori, con un esame di Stati di Maturitá a cui nessuno scappava per entrare all’Universitá
lucia
20 Gennaio 2020, 17:23 17:23
l’ attenzione alle diversità e alle disabilita’ è più facile trovarla nelle scuole paritarie: del resto c’ è anche chi elimina il ministero alle disabilita’
Ma magari si distinguesse per censo!
Aggiungo che la scuola non può cancellare le differenze, che non sono solo sociali, ma anche naturali, come il talento, la bellezza, ecc. Crescere comporta accettarle per migliorarsi fin dove possibile.
Purtroppo chi è più talentuoso e dotato, incontrerà sempre il mobbing e dovrà farci i conti.
La scuola italiana era molto buona, sia nel pubblico sia nel privato. Ovviamente chi poteva permettersi la scuola privata la sceglieva per assicurarsi un ambiente più raffinato. Inutile negare questa esigenza, che diventerà in futuro sempre più stringente, visto che nelle classi ci sarà una preponderanza di elementi non italiani.
Se la scuola italiana è decaduta, in entrambi i settori, ciò si deve alle lauree facili dal ’68 in poi, che hanno messo in cattedra docenti per lo più scadenti, e al comando ministri ancor più carenti. Lo abbiamo spesso osservato in questo blog.
Ribadisco che la maggior parte delle scuole private fanno più schifo di quelle pubbliche.
Tutto questo bailamme é il solito prodotto di legislatori inadegueti a concepire i risultati prossimi e lontani della loro incapactá. Debbo essere stato fortunato perché frequentai la scuola pobblica dal 1934 al1944, e quello che mi fu sempre chiaro era che chi non ce la faceva cambiava e andava a scuola dai preti. Non ho mai sentito parlare di scuole paritarie ma solo di esami di Stato di cui quello di Maturitá era l’ostacolo finale. In poche parole la scuola pubblica era eccellente e e le scuole private, inferiori, con un esame di Stati di Maturitá a cui nessuno scappava per entrare all’Universitá
l’ attenzione alle diversità e alle disabilita’ è più facile trovarla nelle scuole paritarie: del resto c’ è anche chi elimina il ministero alle disabilita’