Politica

L’ira del filosofo Agamben: “In Italia c’è stato un golpe”

L’intervento di Agamben su libertà e green pass: “Le persone sono cieche”

Sugli intellettuali italiani è meglio non parlare, perché è vergognoso. Io credo che bisogna rendersi conto che in Italia è stato attuato, con il pretesto del terrore sanitario, un vero e proprio colpo di Stato gestito dalle stesse autorità del Paese. Tutti i principi del diritto, e anche della convivenza politica, sono stati fatti saltare uno dopo l’altro. Abbiamo lo stato di emergenza invece della legge. Abbiamo l’informazione imposta invece del libero dibattito. La tecnica invece della politica. Abbiamo la distanza, il sospetto e la discriminazione invece della solidarietà della convivenza. Insomma: i principi della convivenza e del diritto sono venuti meno.

Il green pass non significa libertà

Mi pare che stiano cambiando l’idea stessa di libertà e l’idea stessa di diritto. Due esempi semplici: primo, il green pass. Il green pass fa parte di quel modello politico chiamato “libertà autorizzate”. Di cosa si tratta? L’autorizzazione di un diritto è un atto che non concede nuovi diritti, ma autorizza l’esercizio di quelli già esistenti. Come la libertà di uscire di casa, andare al ristorante o prendere il treno. Diritti elementari che adesso hanno bisogno di una autorizzazione per essere esercitati. Ed è qui che si vede la cecità delle persone che pensano che il green pass sia un principio che garantisce la libertà quando la libertà autorizzata non è più una libertà, in quanto può essere revocata da chi ha dato l’autorizzazione.

Cancellata la certezza del diritto

L’altro punto riguarda la natura stessa del diritto. Per definizione il diritto deve essere certo: non esiste legalità senza certezza del diritto. Ora, se invece, come sta avvenendo, il governo interviene ogni 15 giorni su un problema, cambiando continuamente le regole, non c’è più legalità. Questo fenomeno non rientra nella legalità. Un diritto incerto non è un diritto. È un cambiamento enorme perché la gente si sta abituando. Per vivere, rispettando la legge, occorre che i cittadini sappiano quale è la legge e che questa sia stabile. Altrimenti si cade in uno stato di illegalità.

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