Perché un popolo, bello come quello persiano, dopo troppi di anni di dittatura ha il diritto di riappropriarsi del suo destino. Ecco cosa desiderava Roohollah Zam, che il suo popolo si riappropriasse del suo destino, e per questo scriveva la verità di quello che succede sotto il tallone della teocrazia sciita nella speranza, purtroppo fino ad oggi vana, che i potenti della terra facessero ciò che è giusto per far evadere il popolo da quella gabbia che è la dittatura.
E solo in nome delle libertà, di tutte le libertà che oggi Roohollah Zam è stato sollevato, con il cappio al collo da una gru. Probabilmente di fabbricazione europea.
Michael Sfaradi, 12 dicembre 2020