L’Iran attacca Israele: la terza guerra mondiale è una possibilità?

Dall’escalation militare diretta tra i due Paesi alla mediazione internazionale: ecco gli scenari sul Medio Oriente

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Ebrahim Raisi iran israele-1

Dopo le profezie delle intelligence e le minacce degli ultimi giorni, nella serata di ieri è partito l’attacco dell’Iran con Israele. Teheran ha colpito il nemico con diverse ondate di droni e con missili: “La questione può dirsi conclusa” con l’azione militare condotta dall’Iran contro Israele “sulla base dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite relativo alla legittima difesa” e in “risposta all’aggressione del regime sionista contro le nostre sedi diplomatiche a Damasco”. I caccia di Usa e Francia sono decollati alla volta dello spazio aereo iracheno, l’Ue ha condannato l’attacco parlando con preoccupazione di “escalation senza precedenti”. E il principale dilemma è proprio questo: quali potrebbero essere i prossimi sviluppi in Medio Oriente?

L’Iran rispetterà la parola data o continuerà ad attaccare Israele, magari aumentando l’aggressività delle azioni militari? In altri termini: Teheran sfodererà attacchi aerei o azioni di sabotaggio contro obiettivi israeliani? Da valutare anche la possibile risposta di Israele: non è esclusa replica muscolare, con assalti contro le infrastrutture iraniane in Siria o in Libano. Biden predica calma e ha chiesto a Netanyahu di “prendere questa vittoria” e di non reagire. Una ulteriore azione militare di Tel Aviv porterebbe senza ombra di dubbio a un’escalation diretta tra i due Paesi. Ma questo è solo uno degli scenari.

La comunità internazionale potrebbe recitare un ruolo da protagonista. Come testimoniato nelle prime reazioni, c’è apprensione per un allargamento del conflitto. Da qui la possibile mediazione per un cessate il fuoco: Usa, Ue ma anche Russia e Cina potrebbero esercitare “pressioni” dal punto di vista diplomatico su Israele e Iran per avviare negoziati. La mediazione sarebbe mirata in primo luogo a evitare una guerra regionale più ampia con il coinvolgimento di attori come Hezbollah in Libano e Hamas nella Striscia di Gaza, pronti a coordinarsi con Teheran per mettere alle strette Tel Aviv.

E l’ipotesi di una terza guerra mondiale è così remota? Al momento sembrerebbe di sì, ma la situazione internazionale è così delicata che basta un incidente a scatenare un allargamento del conflitto anche se indesiderato. L’Occidente ha ribadito in più di un’occasione di non voler entrare in guerra con nessuno, come testimoniato dal dossier ucraino. Molto dipenderà dagli sviluppi nell’area mediorientale: gli Usa e l’Ue hanno ribadito il sostegno allo Stato ebraico, ma bisogna tenere conto delle “ambizioni” altrui. La Russia potrebbe trovare margini di manovra, senza dimenticare che Damasco è una specie di satellite di Mosca. Seguiranno aggiornamenti.

Franco Lodige, 14 aprile 2024

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