Esteri

L’Iran conferma l’arresto: “Ecco di cosa è accusata Cecilia Sala”

Teheran formalizza le accuse una settimana dopo l’arresto della giornalista italiana del Foglio

cecilia sala © Giona Mason e Wavebreakmedia tramite Canva.com

L’Iran ha confermato l’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in una cella singola nel noto carcere di Evin a Teheran. “Entrata in Iran con visto giornalistico il 14 dicembre 2024 è stata arrestata il 20 dicembre”, annuncia l’agenzia di stampa ufficiale Irna, riportando una dichiarazione del ministero della Cultura di Teheran. La reporter è accusata di “violazione delle leggi della Repubblica islamica dell’Iran” secondo quanto riferito dal dipartimento generale delle relazioni con i media internazionali del suddetto ministero. Il che vuol dire tutto e niente.

“Il suo caso – si legge ancora nella dichiarazione citata dall’Irna – è ora nella fase delle indagini. Il suo arresto è avvenuto nel rispetto delle norme vigenti e l’ambasciata italiana a Teheran è stata informata”. “Durante questo periodo”, spiegano le autorità iraniane, a Cecilia Sala “è stato garantito l’accesso consolare ed è stata anche in contatto telefonico con la sua famiglia”.

L’arresto di Cecilia Sala

Evin è un luogo tristemente noto per essere il carcere dove vengono incarcerati gli oppositori del regime, e la situazione di Sala appare tutt’altro che leggera. Al momento, però, l’agenzia Irna non fornisce ulteriori dettagli sulla vicenda, limitandosi a riportare la nota del ministero senza aggiungere informazioni.

Cecilia Sala, giornalista del Foglio, si trova in prigione da diversi giorni eppure le autorità iraniane fino ad ora non avevano divulgato notizie riguardo le motivazioni del suo arresto. A destare preoccupazione sono alcune ipotesi, non confermate ufficialmente, sulla possibile rappresaglia dei Pasdaran per l’arresto di un iraniano legato ai Guardiani della rivoluzione avvenuto a Milano il 16 dicembre.

I podcast sull’Iran

In uno degli ultimi podcast da Teheran, Sala aveva paragonato il crollo del regime di Assad in Siria agli eventi seguiti alla caduta del Muro di Berlino per l’Unione Sovietica. Attualmente, come dichiarato dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, Cecilia è in buona salute, ha potuto parlare con i propri familiari e ha ricevuto la visita dell’ambasciatrice Paola Amadei.

Mentre la Farnesina è in trattative con il governo iraniano per il suo rilascio, in Italia crescono le voci di protesta contro l’arresto della giornalista. Tuttavia si nota l’assenza di un pronunciamento da parte dei movimenti femministi, che non hanno fatto per Cecilia il solito rumore dedicato ad altre. Vittorio Feltri e Fausto Biloslavo invece discutono su un tema: ha fatto bene, la cronista, ad andare in un luogo così pericoloso?

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