Una distanza così ampia ha sempre fatto pensare alla preparazione di una missione in un paese molto distante. E siccome l’Iran è il paese nemico più lontano ed è anche quello che da anni, direttamente o indirettamente, minaccia l’esistenza stessa di Israele, è fin troppo facile capire contro chi e contro cosa l’Aeronautica Militare Israeliana si stia preparando.
D’altro canto sia Washington, anche ai tempi di Obama, che Gerusalemme, hanno sempre dichiarato che l’opzione militare era congelata ma non annullata e se Russia e Cina dovessero continuare nel voler fare affari e vendere armi di ultima generazione a un regime sanguinario che aspetta solo di essere pronto per fare la prima mossa, è probabile che Israele dovrà aprire, se non l’ha già fatto, con il consenso americano, palese o da dietro le quinte, la porta del surgelatore e decongelare quei piani prima che sia troppo tardi.
Michael Sfaradi, 18 giugno 2020