Stiamo vivendo un periodo tra i più difficili e ingiusti del XXI secolo. Per chi, come me, ha respirato appieno gli anni Ottanta, questo presente sembra sempre più insostenibile. L’Italia fatica a rialzarsi e a rispondere alle reali esigenze dei cittadini.
Il problema dell’immigrazione. Mentre la sinistra insiste su una politica di accoglienza, che rischia di trasformarsi in un’invasione, gli italiani continuano a pagarne le conseguenze, spesso direttamente dalle proprie tasche.
Prendiamo l’esempio delle assicurazioni: i costi lievitano per coprire le polizze di chi non paga. Nel 2023 il numero di veicoli senza assicurazione obbligatoria in Italia è tornato a crescere, arrivando a 2,8 milioni, secondo le stime ANIA. A livello nazionale, la quota di autoveicoli non assicurati si attesta al 13%. E mentre chi evade continua a circolare, chi rispetta la legge è costretto a sostenere il peso economico di questa situazione.
Un sistema che tassa sempre i cittadini. Perché in Italia si cerca di risolvere ogni problema aumentando le tasse per chi già paga? È solo una questione di introiti? Il ritiro della patente sembra un’ultima risorsa, perché eliminerebbe un’auto che contribuisce all’economia con il pagamento di benzina, bollo e assicurazione. Ed è forse per lo stesso motivo che si rilasciano patenti con eccessiva leggerezza, persino a chi ha gravi limitazioni fisiche o è in età avanzata.
Confronto con l’Europa. Negli altri Paesi europei le sanzioni per infrazioni stradali sono chiare e certe. In Germania, per esempio, un eccesso di velocità nelle aree urbane superiore ai 70 km/h comporta una multa di 800 euro, due punti sulla patente e la possibile sospensione fino a tre mesi. In Italia, invece, chi non paga l’assicurazione spesso continua a circolare impunito, con il peso economico che ricade su chi invece rispetta le regole.
Sicurezza e giustizia. Ogni volta che si verificano crimini gravi, come stupri, rapine o spaccio, e l’autore è un immigrato, sembra scattare una difesa automatica da parte della magistratura e della sinistra. Le vittime vengono messe in secondo piano e le pene appaiono incerte. L’Italia ha raggiunto un punto di esasperazione: “Ci siamo rotti i cog***i”. La sicurezza dovrebbe essere garantita con regole chiare: chi entra in una casa per rubare deve sapere che rischia conseguenze reali, e chi non rispetta le forze dell’ordine deve affrontare le responsabilità delle proprie azioni, senza sconti di pena ingiustificati.
La delusione politica. Avevo riposto fiducia nel governo Meloni, sperando che tutelasse gli interessi del nostro Paese. Eppure, i cambiamenti non sembrano essere all’altezza delle aspettative. L’Italia ha dato al mondo straordinarie invenzioni e contributi culturali, ma invece di essere valorizzata, sembra sempre più vulnerabile.
Beppe Fantin, 12 aprile 2025
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