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L’Italia è un esperimento di socialismo (sur)reale

L’Italia si avvia a diventare un triste esperimento di socialismo surreale. Il governo, secondo le indiscrezioni, picchierà (tasserà) sulla casa, sul contante (come ha spiegato Nicola Porro sul sito è un altro modo di aumentare l’IVA) e chissà cos’altro. Sono misure che colpiranno tutti, visto che gli italiani come primo investimento dei propri risparmi si comprano l’abitazione in cui vivono. Contemporaneamente, si apprende che gli sgravi fiscali sul lavoro non saranno dell’entità prevista. L’ambiente diventa una priorità all’improvviso: ovviamente nella versione catastrofista tanto cara agli statalisti. Così potranno sdoganare ogni forma di dirigismo con la scusa dell’emergenza ecologica. Intanto il messaggio “porti aperti” è già arrivato dove doveva arrivare, e gli sbarchi aumentano. L’accordo con l’Europa funzionerà? Speriamo.

Infine la calata di braghe, per ora solo metaforicamente, di fronte a culture più grintose della nostra. Via il crocifisso dalle scuole? Si può fare, anzi si deve fare dice il ministro dell’Istruzione che così si trova in compagnia, tra gli altri, dei musulmani integralisti. La Chiesa ci mette del suo. I tortellini? Per favore, dice la curia di Bologna, quest’anno, in occasione di San Petronio, siano di pollo, senza suini per non offendere i musulmani… La scultura commissionata dal Vaticano sui migranti? La Madonna sta in quinta o sesta fila sul barcone di bronzo carico di vittime del Novecento più che di migranti.

Quindi: più tasse, più Stato, meno radici, meno cultura. La libertà si perde così: prima un po’ alla volta, senza accorgersene, e poi tutta assieme.

Alessandro Gnocchi, 2 ottobre 2019