Non c’è scoop, solo tanto desiderio di guardare dal buco della serratura, girare il coltello nella piaga e chissà a quale scopo rinvangare una vicenda che ormai interessa – peraltro – solo ad un paio di addetti al livori. Gennaro Sangiuliano si è ormai dimesso, l’affaire Maria Rosaria Boccia è sceso nella gerarchia delle notizie eppure Report ci sguazza come non mai. Legittimo, sia chiaro: comandano i numeri dei telespettatori. Il punto è che stavolta Sigfrido Ranucci e soci l’hanno fatta grossa. Più grossa del solito: la trasmissione ha mandato in onda l’audio originale del dialogo tra l’ex ministro della Cultura e sua moglie (giornalista Rai, peraltro) in cui Sangiuliano confessava il tradimento.
Il contenuto del dialogo è quello che ci si aspetterebbe da qualsiasi coppia: una moglie infuriata e tradita, un marito che cerca di trovare scuse. Di arrampicarsi sugli specchi. Il punto è che occorre chiedersi a chi giova tutto questo. Alla verità? No, visto che poco aggiunge a quello che già sapevamo. Al giornalismo? Neppure, visto che non si tratta di uno scoop vero e proprio: era stato lo stesso Sangiuliano a confessare la “relazione affettiva” con l’imprenditrice di Pompei, peraltro pubblicamente e in diretta sul Tg1. È forse interesse pubblico conoscere le parole esatte con cui una moglie manda al diavolo l’infedele marito, soprattutto a mesi dai fatti e quando ormai il ministro si è dimesso e non ricopre incarichi pubblici? No, semplice.
E la “mascolzonata” è tale che anche Aldo Grasso, sul Corriere, arriva a criticare i “servizi spazzatura spacciati per giornalismo”. Il critico televisivo parla di “cialtronate”, si chiede quale sia lo scopo dell’inchiesta, di “finto giornalismo d’assalto” che “non aggiunge nulla di nuovo se non discredito sul servizio pubblico”.
Il caso ha sollevato un tale polverone che il sito di Report è stato anche costretto a “tagliare” l’audio originale mandato in onda ieri, sostituendolo con una sintesi del dialogo tra Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. Secondo l’Adnkronos a spingere Ranucci a cancellare l’originale sarebbero state alcune diffide arrivate in redazione.
La cosa non sorprende. Sono molte le voci di protesta che si sono levate contro “l’inchiesta” di Luca Bertazzoni. “Ci chiediamo e chiediamo alla Rai quale sia l’interesse giornalistico di diffondere una telefonata privata di un marito che confessa un tradimento – dice l’associazione delle Giornaliste italiane – Qual è l’interesse pubblico di sapere come una moglie reagisce alla confessione? La trasmissione del servizio pubblico Report tira in ballo una vicenda che nulla rivela se non il dolore di una donna che, nei giorni dello scandalo che ha travolto il marito, l’ex ministro Sangiuliano, ha scelto di stare in disparte e in silenzio e di affrontare in privato quella che è e resta una storia privata”. Una vera e propria gogna mediatica. “La legge sulla professione e il testo unico dei doveri del giornalista impongono una riflessione su quanto andato in onda ieri nella trasmissione Report – aggiunge Unirai – Una riflessione alla quale nessuno può sottrarsi, a partire dagli organismi di categoria perché non possono esistere zone franche dove tutto è lecito, come mettere alla gogna una donna che non ha la possibilità di replicare in un contesto dove il confine tra il gossip sfrenato e l’informazione è difficilmente percepibile”.