Alla fine si scoprì che il medesimo editore aveva in canna un’altra pallottola che poi diventò famosissima: La casta. In fretta e furia Cervi ed io cambiammo casa editrice, ma con l’amaro in bocca: avevamo perso tempo inutilmente. Fu una grande lezione per entrambi: già all’epoca si capiva che per combattere lo scialo di Stato, gli editori, i grandi giornali borghesi preferivano il populismo della casta al fioretto del vecchio giornalista liberale. Gli stessi che oggi piangono il populismo grillino, che tanto contribuirono a far nascere.
Nicola Porro, Il Giornale 10 novembre 2019