Commenti all'articolo Lo statalismo non “corregge” il capitalismo. Lo avvelena
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Gianfranco Benetti Longhini
22 Settembre 2024, 21:19 21:19
Dopo la laurea in Ingenieria, anno 1967, decisi di approfondire la mia conoscienza in economia, ed è rimasta attiva tuttora. Scartando molte teorie, mi concentrai sui testi del Prof. Thomas Sowell, perché segue il principio “Causa e Effetto” su qualsiasi proposta. Da giovane era “comunista”.
Flavio Pantarotto
22 Settembre 2024, 9:14 9:14
Nei dolci un pizzico di sale, nelle ricette salate un cucchiaino di zucchero (o cipolla dolce).
Se esageri rovini il piatto.
Ma se ci tieni ai commensali starai ben attento, amici o clienti che siano. La differenza sta lì: tra chi ama e chi no.
Raramente chi ama scrive manuali d’economia.
Hrgnn
22 Settembre 2024, 5:23 5:23
Parlare di Keynes senza aver letto nulla di ciò che ha scritto…
LuisPi
21 Settembre 2024, 21:37 21:37
Da non dimenticare che gli incentivi a produrre sono vietati dai regolamenti Ue, salvo rare eccezioni concordate, quindi sono rivolte ai consumi interni, la cui produzione la maggioranza è di provenienza estera,Risultato è che ad ogni incentivo segue un prelievo di risorse e progressivo impoveriment
Mts
21 Settembre 2024, 20:15 20:15
Caro Bonali, siamo d’accordo sulle teorie economiche che andrebbero applicate per garantire la salute di un paese. Conosciamo i danni dello statalismo e delle teorie keynesiane. Sappiamo bene che la spesa pubblica non deve essere fuori controllo ed i soldi dei cittadini devono essere spesi bene.
Pigi
21 Settembre 2024, 17:37 17:37
Il problema fiscale passa in secondo piano di fronte a leggi che costringono i cittadini a vaccinarsi, cambiare auto con una elettrica, spendere decine di migliaia di euro per rendere la casa “green”.
Senza contare decisioni su cui non può dire la sua, come la gurra in Ucraina.
Dopo la laurea in Ingenieria, anno 1967, decisi di approfondire la mia conoscienza in economia, ed è rimasta attiva tuttora. Scartando molte teorie, mi concentrai sui testi del Prof. Thomas Sowell, perché segue il principio “Causa e Effetto” su qualsiasi proposta. Da giovane era “comunista”.
Nei dolci un pizzico di sale, nelle ricette salate un cucchiaino di zucchero (o cipolla dolce).
Se esageri rovini il piatto.
Ma se ci tieni ai commensali starai ben attento, amici o clienti che siano. La differenza sta lì: tra chi ama e chi no.
Raramente chi ama scrive manuali d’economia.
Parlare di Keynes senza aver letto nulla di ciò che ha scritto…
Da non dimenticare che gli incentivi a produrre sono vietati dai regolamenti Ue, salvo rare eccezioni concordate, quindi sono rivolte ai consumi interni, la cui produzione la maggioranza è di provenienza estera,Risultato è che ad ogni incentivo segue un prelievo di risorse e progressivo impoveriment
Caro Bonali, siamo d’accordo sulle teorie economiche che andrebbero applicate per garantire la salute di un paese. Conosciamo i danni dello statalismo e delle teorie keynesiane. Sappiamo bene che la spesa pubblica non deve essere fuori controllo ed i soldi dei cittadini devono essere spesi bene.
Il problema fiscale passa in secondo piano di fronte a leggi che costringono i cittadini a vaccinarsi, cambiare auto con una elettrica, spendere decine di migliaia di euro per rendere la casa “green”.
Senza contare decisioni su cui non può dire la sua, come la gurra in Ucraina.