Commenti all'articolo Lo Stato non s’impicci di come voglio vivere, o morire

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italo lanza
italo lanza
4 Ottobre 2019, 16:59 16:59

Sono un medico forense e ritengo doveroso precisare alcune cose sull’argomento. Nel caso estremo che un paziente sia mantenuto in vita, mediante cure, che determinino delle sofferenze insopportabili; detto paziente desidera soprattutto di non soffrire e non di morire. Se non vi è alcun mezzo per evitare questa intollerabile sofferenza, accetta di morire, sospendendo le cure. Questo non è un suicidio e solo richiedere che la morte avvenga nel miglior modo possibile.

lucia
lucia
3 Ottobre 2019, 19:05 19:05

siete mai stati vicino a un moribobdo?

Sal
Sal
3 Ottobre 2019, 14:48 14:48

Aggiungerei: nè lo stato nè la chiesa.
Però lo stato ha più responsabilità e doveri in merito alla tutela dei cittadini.
Il governo italiano non dovrebbe operare sul piano legislativo in nome di una presunta sacralità della vita (pura e semplice opinione religiosa) ma sulla base dei altri principi, primo fra tutti la sofferenza intollerabile e l’inevitabilità della morte. Molto spesso si ha l’impressione che le fiaccolate per tenere in vita esseri umani ridotti ad una condizione di vita terribile siano davvero il frutto di un fanatismo esasperato.
Inoltre la libertà individuale di ciascuno, adulto e consapevole, dovrebbe contare molto nelle scelte del legislatore.

laval
laval
3 Ottobre 2019, 14:31 14:31

il suicidio è l’atto di colui che genericamente non si sente amato e per primo a parlarne nel 400 d.c. fu il filosofo Agostino di Ippona poi fatto santo, da cui giunge una ferma condanna spirituale. La questione ritengo sia posta in quei casi particolari dove la vita umana non è più considerata tale in quanto viene meno la capacità cerebrale (ragione) che distingue l’uomo dall’animale, che è la parte cosciente con le sue elaborazioni di conscio-inconscio e risulta solo la parte limitata al soddisfacimento delle necessità biologiche (vita vegetale). Ritengo che la sapienza umana sia ancora oggi limitata nel prendere una posizione saggia al riguardo e questo vale anche nel caso del suicidio assistito. Chi può giudicare un padre che uccide il proprio figlio che vive in uno stato sicuramente vegetale e incurabile. Al momento esistono paesi dove questo è permesso a partire dal 2002 l’eutanasia è legale nei Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, mentre il suicidio assistito è legale in Svizzera e negli stati di Washington, Oregon, Vermont e Montana, California degli USA, l’eutanasia passiva è ammessa in India ed in una situazione legale in continua evoluzione sia in Canada che in Messico ed Australia (in Spagna sono stati entrambi depenalizzati dal 1995). In Ungheria l’eutanasia passiva è consentita se richiesta dal paziente. Tuttavia come non uniformarsi alle… Leggi il resto »