Esteri

L’Occidente ha paura: “Sicurezza ai livelli dell’11 settembre”

Cortei e manifestazioni a favore della Palestina si stanno registrando in tutte le principali città europee. Massima allerta a Roma

manifestazione palestina Hamas

Germania, Italia, Francia. È massima allerta nei principali Stati europei, dove nelle ultime ore si stanno svolgendo numerosissimi cortei e manifestazioni a sostegno della Palestina. Le mobilitazioni sono state annunciate in tutto il mondo, dopo la proclamazione del “jihad day” da parte di Hamas. Un risultato che ha portato, pochissime ore fa, ad un nuovo attentato in Francia, dove un fondamentalista islamico ha seminato terrore in un liceo, uccidendo a colpi di coltello un professore all’urlo “Allah Akbar”.

Manifestazioni Pro-Palestina

Il ministro francese dell’Interno, Gérald Darmanin, ha ordinato il divieto di tutte le manifestazioni pro-palestinesi, insieme al fermo degli organizzatori e dei “facinorosi che turbano l’ordine pubblico”. Stessa cosa in Germania, dove il governo di Scholz ha messo al bando l’associazione Samidoun, i cui componenti avevano festeggiato nelle strade di Berlino l’attacco contro Israele. I suoi militanti, quel giorno, avevano pure distribuito dolci arabi ai passanti “per celebrare la vittoria della resistenza“, come riportato su Instagram dalla stessa organizzazione.

Nel frattempo, a Parigi, una manifestazione di 3mila persone è stata dispersa dalla polizia con il lancio di lacrimogeni e l’utilizzo di idranti. Si contano almeno 10 fermi e 24 verbali redatti per violazione di legge. Durante il corteo, numerosi sono stati gli slogan contro Tel Aviv: “La Palestina vincerà”, “Israele assassini, Macron complice”. Stessa cosa è successa a Rennes, dove una cinquantina di filo-palestinesi si sono radunati nel centro città ed un altro centinaio a Lille. Insomma, in queste ultime ore, Francia e Germania sono blindate. Uno scenario che fa ben ripensare al sistema di accoglienza dei due Paesi, soggetti ormai da decenni ai colpi dello Ius Soli e di intere generazioni straniere non integrate a livello sociale.

Ad ammetterlo è lo stesso Henry Kissinger, ex segretario di Stato americano, il quale ha affermato chiaro e tondo come Berlino abbia “commesso un grave errore” nell’ospitare “così tante persone di culture, religioni, convinzioni completamente diverse”. Un’accoglienza che poi ha come frutti i tragici festeggiamenti contro Israele da parte della popolazione islamica presente negli Stati europei.

Per approfondire:

Massima allerta in Italia

I cortei non hanno neanche risparmiato l’Italia. Si contano manifestazioni pro-Hamas e Palestina in tutte le città principali: Bologna, Milano, Venezia e Torino su tutte, ad opera dei soliti noti dei collettivi di estrema sinistra. Il Viminale ha alzato l’allerta sicurezza, in particolare nei luoghi affollati come aeroporti e stazioni, ma anche zone turistiche molto frequentate come Colosseo e Vaticano. Il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha poi confermato “il rafforzamento della vigilanza nella Capitale” ai livelli dell’11 settembre, ponendo particolare attenzione al sit in pro-Palestina di Piazza Vittorio ed al corteo degli antagonisti alla Sapienza. Nella notte, anche l’Inghilterra è stato soggetta alle manifestazioni contro la popolazione israeliana. A Manchester, la polizia ha arrestato quattro persone.

La situazione è ancor più incandescente negli Stati del Medio Oriente. “Tutti i Paesi islamici e arabi devono trovare un accordo per fermare i crimini del regime sionista contro la nazione palestinese oppressa”, ha dichiarato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi. Mentre Assad in Siria auspica “un’azione rapida a livello arabo e islamico per proteggere i palestinesi. Nessun nuovo ordine a livello regionale può essere stabilito senza considerare i loro diritti”.

Matteo Milanesi, 13 ottobre 2023