Esteri

L’Occidente iper-buonista cadrà nelle mani di Hamas

Spagna, Irlanda e Norvegia riconosceranno lo stato palestinese: così la società occidentale si dirige verso il baratro

palestina stato hamas © Garkta studios tramite Canva.com

Presto o tardi l’Occidente cadrà vittima della sua stessa idiozia. È solo questione di tempo. Perché, a ben vedere, i segnali che lasciano presagire il peggio ci sono già tutti, limpidi ed inequivocabili (per chi li vuol vedere). Così, follia dopo follia, la società occidentale si dirige mestamente verso il baratro, già accinta a precipitare, inseguendo così un destino che appare tristemente segnato. L’ultima (ma solo in ordine temporale) tra le follie partorite dell’iper-buonista Occidente in salsa woke è la disperata corsa per il riconoscimento della Palestina.

Spagna, Irlanda e Norvegia lo hanno annunciato appena poche ore fa: riconosceranno lo stato palestinese, a loro dire, per favorire il processo di pace. Emblematiche, in tal senso, le parole del premier socialista spagnolo Pedro Sanchez, che ha affermato: “Riconosceremo lo Stato della Palestina per pace, per coerenza e per giustizia”. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario del Pd, Elly Schlein, che plaude all’iniziativa dei tre paesi che riconosceranno la Palestina, e precisa: “Anche noi chiediamo il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina, per aiutare il processo di pace”.

I leader progressisti europei guardano dunque al riconoscimento come un atto di giustizia, l’unica soluzione possibile per ritrovare la pace. E, nel frattempo, nelle università occidentali studenti, attivisti e manifestanti vari (che di pacifico non hanno veramente nulla) si abbandonano al grido “Palestina libera”, dimostrando, al pari di vari leader politici europei, di averci capito poco o niente. Perché, chi, come Sanchez, parla di atto di giustizia e di coerenza, probabilmente dimentica che tutto ha avuto inizio lo scorso 7 ottobre, e non certo per colpa di Israele. Pertanto, da parte loro, sarebbe senz’altro più giusto e coerente riconoscere che il problema non è Israele, bensì Hamas.

Chi, invece, chiede a gran voce la libertà della Palestina, ignora totalmente che, se in questo preciso momento storico ci fosse uno stato palestinese, questo sarebbe inevitabilmente gestito da Hamas e, di conseguenza, telecomandato dall’Iran. Non proprio due campioni di libertà. Come, del resto, non dimostra di essere un visionario chi pensa che costruire in quella regione uno stato talebano guidato da un gruppo di terroristi possa rappresentare una soluzione di pace duratura. Sarebbe un disastro, per i palestinesi, per Israele, e per l’Occidente intero.

Salvatore Di Bartolo, 23 maggio 2024

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