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Lockdown a Natale, l’ipotesi choc del governo

Il governo pensa a imporre limitazioni a chi non si è vaccinato per Natale e Capodanno

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Un anno fa abbiamo chiuso per salvare il Natale. Poi il Natale è andato a farsi benedire, quindi abbiamo chiuso per salvare la Pasqua. Di mangiare l’agnello tutti insieme neppure l’ombra, quindi abbiamo rinviato, rinviato, rinviato finché non sono arrivati i rischi ragionati di Mario Draghi. Pensavamo di esserne usciti, e che quest’anno avremmo festeggiato allegramente la nascita di Gesù con i soliti cenoni e pranzi tutti insieme. Invece a una settimana dal Santo giorno, ecco che tornano le chiusure. Prima i tamponi per i vaccinati che arrivano dall’estero, come se fosse davvero possibile fermare Omicron alla frontiera (ciaone). E ora l’ipotesi, che si spera resti tale, di un lockdown a Natale selettivo (e discriminatorio) per i non vaccinati.

A raccontare oggi i pensieri che stanno balenando dalle parti di Palazzo Chigi e del ministero della Salute è la Stampa. Il governo starebbe guardando all’Austria per imitarne i comportamenti. Dopo aver scopiazzato la regola delle 2G, cioè la libertà di vivere solo per guariti e vaccinati, ora pare che l’ipotesi sia quella di mettere in quarantena i no vax proprio come si appresta a fare Vienna. Dal 24 al 26 dicembre, e in occasione di Capodanno, in Austria i non immunizzati potranno uscire di casa solo per far visita ad una persona cara. E basta. Per il resto, reclusione sociale.

E poco importa che pure i vaccinati si infettano e trasmettono l’infezione (come dimostra il fatto che Draghi abbia imposto il tampone agli immunizzati europei, facendo morire il super green pass). Ormai è caccia ai non vaccinati, manco fossero untori da scansare come Satana (guardate un po’ cosa ha fatto Sandra Amurri in diretta da Giletti). L’idea sarebbe quella di replicare le restrizioni imposte anno scorso, solo limitatamente ai non vaccinati e nelle “ore di punta dei grandi raduni tra parenti e amici, ossia dalle 19 alle 24 la notte della Vigilia, dalle 12 alle 16 il giorno di Natale e durante la notte di capodanno”. Quindi il povero cugino, che legittimamente ha scelto di godere della libertà di scelta garantita dal governo sul vaccino, si ritroverà per Natale solo come un cane a mangiarsi il brodo di cappone davanti alla tv (almeno quella gliela lasciamo?) e a Capodanno con se stesso a sparare miniciccioli in terrazzo (lì, almeno, può uscire?).

Per ora, scrive la Stampa, non c’è nulla di ufficiale. Ma “autorevoli esponenti del governo ed esperti della Salute non smentiscono, segno che l’idea è qualcosa in più di una semplice suggestione”. Il governo in pratica pensa di riscrivere il famoso detto: parenti (non vaccinati) serpenti. A Natale meglio se ne stiano chiusi in casa. Che orrore.

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