Commenti all'articolo Lockdown e teatri: le ridicole giustificazioni di Conte
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54 Commenti
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ORIANASANTASUBITO
29 Ottobre 2020, 13:54 13:54
E peccato che poi, con gli argini e tutto il resto devastati da questi dementi…. la ricostruzione pesera’- e pesantemente- su tutti noi e i nostri discendenti !
Noooo, i cadaveri vanno “fatti passare” al piu’ presto !
Ogni minuto conta !
Alessandro Caroli
29 Ottobre 2020, 2:30 2:30
È giunto il momento di diffidare il cspobastone della cosca che ha occupato il potere in Italia sul fatto che non si azzardi di proclamare un altro periodo di arresti domiciliari, perché è la volta che gli italiani, inferociti dalle ripetute truffe di quella banda, la vanno a stanare. E questa volta coi forconi.
CARLO BUTTI
28 Ottobre 2020, 18:25 18:25
Muti è abbastanza ricco e affermato da poter vivere tranquillamente anche se in Italia chiudono per sempre teatri e sale da concerto. Dice quel che dice perché ama troppo questo povero Paese. Potrebbe starsene tranquillamente a Chicago, dove l’orchestra di cui è direttore stabile (diventata, grazie a lui, la migliore del mondo, parole di Paolo Isotta) lo ammira come musicista e lo ama come uomo. Fossi stato io in lui, costretto a lasciare la Scala per una torbida manovra politica, avrei detto, come Renzo dopo l’attraversamento dell’Adda: “Sta’ lì, maledetta terra!” So che il Maestro non condividerebbe queste mia affermazione. Perché è un grande gentiluomo, oltre a essere uno dei massimi direttori d’orchestra viventi. Solo grazie a persone come lui è ancora possibile non vergognarsi di essere italiani.
Davide V8
28 Ottobre 2020, 17:58 17:58
Muti può anche stare zitto, visto che impersonifica bene gli “artisti” sempre pronti al sopruso statale sul “popolino”, ma che apre bocca appena toccano i loro interessi. – Sui trasporti pubblici, come dicevo la farsa è completa da parte del ministro: >”se ci si contagiasse sui trasporti pubblici locali avremmo qualche milioni di contagiati” Quindi il virus è molto diffuso, ma le occasioni di contagio non contano, perchè se no i contagiati sarebbero “milioni” (il che in realtà non è nemmeno da escludere del tutto). Logica ferrea, nevvero? – >”I trasporti finalizzati al lavoro sono diversi dalle occasioni di socialità che si genera fuori da un bar o un ristorante” Cioè è sempre il virus etico, che ti colpisce solo se stai andando a qualche attività non giudicata “essenziale” dal soviet? – >”non si possono chiudere i trasporti, perché le persone che prendono il tpl hanno bisogno di muoversi, per esigenze di natura primaria” L’autobus (che ha alternative) è di natura “primaria”, la libertà, il proprio lavoro, la socialità, invece no, sono “superflue” sempre secondo il soviet. – Per Luca Beltrame: -se ipotizziamo che le occasioni di contagio siano quelle di affollamenti ravvicinati al chiuso, allora il trasporto pubblico è certamente tra i principali sospettati (tra l’altro tutti gli altri sono banditi da mesi). Che altri assembramenti del genere ci… Leggi il resto »
Guido Moriotto
28 Ottobre 2020, 17:19 17:19
Teatro da chiudere.
L’unico teatro da chiudere è quello che mette in scena da mesi Giuseppe Conte e la sua compagnia di (presa in) giro.
German
28 Ottobre 2020, 16:22 16:22
A questo punto il problema non è tanto il coronavirus, che prima o poi passerà, quanto i danni procurati dall’avvocato delle cause perse all’economia Italiana, che non si risolleverà più.
E peccato che poi, con gli argini e tutto il resto devastati da questi dementi…. la ricostruzione pesera’- e pesantemente- su tutti noi e i nostri discendenti !
Noooo, i cadaveri vanno “fatti passare” al piu’ presto !
Ogni minuto conta !
È giunto il momento di diffidare il cspobastone della cosca che ha occupato il potere in Italia sul fatto che non si azzardi di proclamare un altro periodo di arresti domiciliari, perché è la volta che gli italiani, inferociti dalle ripetute truffe di quella banda, la vanno a stanare. E questa volta coi forconi.
Muti è abbastanza ricco e affermato da poter vivere tranquillamente anche se in Italia chiudono per sempre teatri e sale da concerto. Dice quel che dice perché ama troppo questo povero Paese. Potrebbe starsene tranquillamente a Chicago, dove l’orchestra di cui è direttore stabile (diventata, grazie a lui, la migliore del mondo, parole di Paolo Isotta) lo ammira come musicista e lo ama come uomo. Fossi stato io in lui, costretto a lasciare la Scala per una torbida manovra politica, avrei detto, come Renzo dopo l’attraversamento dell’Adda: “Sta’ lì, maledetta terra!” So che il Maestro non condividerebbe queste mia affermazione. Perché è un grande gentiluomo, oltre a essere uno dei massimi direttori d’orchestra viventi. Solo grazie a persone come lui è ancora possibile non vergognarsi di essere italiani.
Muti può anche stare zitto, visto che impersonifica bene gli “artisti” sempre pronti al sopruso statale sul “popolino”, ma che apre bocca appena toccano i loro interessi. – Sui trasporti pubblici, come dicevo la farsa è completa da parte del ministro: >”se ci si contagiasse sui trasporti pubblici locali avremmo qualche milioni di contagiati” Quindi il virus è molto diffuso, ma le occasioni di contagio non contano, perchè se no i contagiati sarebbero “milioni” (il che in realtà non è nemmeno da escludere del tutto). Logica ferrea, nevvero? – >”I trasporti finalizzati al lavoro sono diversi dalle occasioni di socialità che si genera fuori da un bar o un ristorante” Cioè è sempre il virus etico, che ti colpisce solo se stai andando a qualche attività non giudicata “essenziale” dal soviet? – >”non si possono chiudere i trasporti, perché le persone che prendono il tpl hanno bisogno di muoversi, per esigenze di natura primaria” L’autobus (che ha alternative) è di natura “primaria”, la libertà, il proprio lavoro, la socialità, invece no, sono “superflue” sempre secondo il soviet. – Per Luca Beltrame: -se ipotizziamo che le occasioni di contagio siano quelle di affollamenti ravvicinati al chiuso, allora il trasporto pubblico è certamente tra i principali sospettati (tra l’altro tutti gli altri sono banditi da mesi). Che altri assembramenti del genere ci… Leggi il resto »
Teatro da chiudere.
L’unico teatro da chiudere è quello che mette in scena da mesi Giuseppe Conte e la sua compagnia di (presa in) giro.
A questo punto il problema non è tanto il coronavirus, che prima o poi passerà, quanto i danni procurati dall’avvocato delle cause perse all’economia Italiana, che non si risolleverà più.