Per settimane molti giornali hanno raccontato una Italia che non esiste, dove orde di fascisti organizzatissimi minacciano la democrazia. “Casapound” è stata la parola-prezzemolo della campagna elettorale dal Salone del libro di Torino e oltre. Ieri abbiamo scoperto che le forze dell’estrema destra, tutte assieme, non raggiungono l’1 per cento dei voti. Casapound vale lo 0,3. Circa la metà del Partito animalista.
E non vale dire che i fascisti hanno votato Lega. Il fascismo è una dottrina dello Stato. Primo lo Stato, poi la nazione. Mussolini prendeva atto che la nazione ancora non esisteva o non aveva coscienza di se stessa. Toccava allo Stato fascista formare la nazione, coinvolgendo le masse. Salvini vive su un altro pianeta. Forse non si è capito ancora quale ma di certo non quello fascista. La “missione” della Lega è salvare l’Italia dagli scossoni dell’immigrazione e della globalizzazione. Si può discutere, ovviamente, se Salvini sia all’altezza della situazione o addirittura se non sia un pericolo ma per motivi diversi dal ritorno delle camicie nere. La politica economica, che ora la Lega può strappare agli alleati 5 stelle, servirà a chiarire le cose.
Alessandro Gnocchi, 28 maggio 2019