L’Onu abbraccia la dittatura cubana

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All’Avana il Segretario Generale dell’Onu, il socialista portoghese Guterres, abbraccia la dittatura cubana

Il vertice G-77+Cina che si è concluso all’Avana è stata una sorta di prova generale per quella che sarà un’azione coordinata di diversi paesi all’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) martedì 19, quando Lula sarà il primo a parlare a New York. Il tutto con la presenza e il sostegno del segretario generale dell’organizzazione, il socialista portoghese Antonio Guterres. “In questo momento, il Sud del mondo è centrale per le profonde riforme necessarie da realizzare nell’architettura finanziaria internazionale create dopo la Seconda Guerra Mondiale”, ha detto Guterres a Prensa Latina, l’agenzia di stampa ufficiale della dittatura cubana. Al vertice dell’Avana mentre il regime ha arrestato decine di cittadini cubani democratici è esplosa la retorica antimperialista con il paradosso di un paese con ambizioni imperiali, la Cina, come ospite speciale. Il rappresentante del Burkina Faso, per dirne una, ha concluso il suo discorso gridando “Patria o Morte, vinceremo!”.

Ciononostante, il G-77 è il meccanismo di dialogo e cooperazione scelto dall’Onu, allo stesso livello del G-7 o del G-20 e che riunisce 134 paesi in via di sviluppo e sottosviluppati dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia, anche se Guterres fa passare l’etichetta di “Sud globale”, molto in voga oggi a sinistra e, con la presenza della Cina, riunisce tre quarti della popolazione mondiale.

Guterres ha incontrato Raúl Castro ed il dittatore venezuelano, Nicolás Maduro, che ha chiesto aiuto al portoghese per “denunciare la persecuzione finanziaria, le pressioni e l’imposizione di misure coercitive unilaterali contro la Repubblica Bolivariana. Basta con le persecuzioni contro i popoli del mondo che vogliono la propria indipendenza e costruiscono i propri modelli!”, gli ha detto. Poi ha chiesto al G-77 e alla Cina più forza nelle loro posizioni: “Bisogna fare molto di più ». All’Avana è stato un trionfo del rifiuto dell’embargo degli Stati Uniti contro Cuba con Lula che ha detto dal palco « Cuba, un esempio di governance mondiale, fino ad oggi è vittima di un blocco economico illegale ». Il brasiliano ha poi sottolineato che « il Brasile è contrario a qualsiasi misura coercitiva di carattere unilaterale” e ha ripudiato che Cuba resti nella “lista degli Stati che sponsorizzano il terrorismo”.

Xiomara Castro, la presidente chavista dell’Honduras, ha parlato del “più grande blocco genocida che la storia umana abbia mai conosciuto, riferendosi all’embargo statunitense nei confronti della dittatura comunista. Lula ha ovviamente chiesto anche soldi per salvare il pianeta: “Resta valido il principio delle responsabilità comuni ma, sia chiaro, differenziate! Ecco perché i finanziamenti per il clima devono essere garantiti dai paesi ricchi a tutti i Paesi in via di sviluppo secondo le loro esigenze e priorità”. Lula ha finito il suo intervento aggiungendo che “I paesi del Sud hanno tutte le condizioni per occupare l’avanguardia della scienza, della tecnologia e dell’innovazione ». Lo stesso ha detto Guterres: “Conto su questo gruppo, che è stato a lungo un campione del multilateralismo, affinché si faccia avanti, usi il suo potere e combatta per difendere un sistema basato sull’uguaglianza”, ha detto il segretario generale dell’Onu a Prensa Latina.

Paolo Manzo, 18 settembre 2023


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