L’Onu è morta

Seppur certamente animata da ottime intenzioni, si è dimostrata un totale fallimento su tutti i fronti

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Hamas ISRAELE Onu

Volendo prendere in prestito la nota espressione di Schumpeter potremmo affermare che i cambiamenti negli assetti dell’ordine mondiale avvengono attraverso la distruzione e la rovina. Quello che abbiamo osservato nelle ultime ore in Libano e, precedentemente, nella guerra russo-ucraina, dimostra inequivocabilmente che è in atto una trasformazione nel modo di intendere i rapporti nella comunità internazionale.

Le guerre dimostrano, con la loro forza dirompente, tutta l’insipienza e l’ipocrisia di un sistema improntato al contenimento attraverso l’ideologia umanitarista anziché mediante la diplomazia. Le Nazioni Unite, supremo tempio di inutilità, vengono calpestate assieme ai loro regolamenti ed alle norme di “buona creanza” nelle relazioni internazionali che a tutto servono meno che a mantenere la pace. La nostra missione UNIFIL, seppur certamente animata da ottime intenzioni, si è dimostrata tremendamente inutile sia nel contenere la possibilità di nuove escalation tra Israele e Libano sia nel controllo dei movimenti degli Hezbollah, come dimostrano gli infiniti tunnel scavati nel sottosuolo sotto il naso sia dell’esercito libanese che del suo presidente.

Gli appelli del Segretario generale dell’Onu, per sua stessa ammissione senza alcun potere né di comando né di spesa, cadono nel vuoto; nessuno lo ascolta perché, rappresentando il mondo intero, non rappresenta nessuno. Queste missioni, costose e finanche pretenziose, mostrano i loro già evidentissimi limiti. In un mondo sull’orlo della guerra solo la diplomazia può scansare l’abisso ed essa viene ormai praticata dalle singole nazioni, dimenticando le mastodontiche unioni o organizzazioni che le raccolgono. Elefanti burocratici senza potere. Le nazioni agiscono da sole, la comunità internazionale si riduce a pochi attori in concitati faccia a faccia.

Il multilateralismo globale, ideale alternativa all’unipolarismo statunitense ormai obsoleto, si manifesterà nella maniera più classica, ossia mediante negoziati diretti tra gli attori coinvolti. Le organizzazioni internazionali faranno semmai da coro greco, o piuttosto presteranno le loro sfarzose sedi per ospitare i negoziati. Null’altro. Il diritto internazionale stesso meriterebbe di essere cassato, reso obsoleto dal presente che vediamo. Una lunga raccolta di regole che nessuno rispetta, dunque a che serve invocare il rispetto di qualcosa che non esiste e che non prevede sanzioni reali? L’Onu farà probabilmente la fine della sua antenata, la Società delle Nazioni. Stessi principi fondanti, stessa inutilità, stesso destino.

Francesco Teodori, 12 ottobre 2024

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