Cronaca

Guerra in Ucraina

L’orrore degli ucraini: cadaveri russi a forma di Z. “È un crimine di guerra”

Cronaca

Eccola, l’altra faccia della guerra. Quella più cruda, più atroce, più inumana. Nei giorni scorsi questo nostro giornale è finito nel mirino di un blog americano che inseriva nel calderone dei putiniani solo perché ci eravamo sognati di pubblicare la dichiarazioni di una delegata dell’Onu, ripetiamo dell’Onu, sulle denunce di stupri da parte dei soldati ucraini. Semplice cronaca, che però c’è costata l’attenzione dei censori.

Non dovremmo fare la stessa fine stavolta, visto che l’immagine dei cadaveri dei soldati russi disposti a forma di “Z” in favore di drone sono state pubblicate anche da altri media italiani. Si tratta di un simbolo. Di uno scatto su migliaia che circolano in rete e ben più atroci di questo, per quanto sia ugualmente molto forte.

La foto, pubblicata dai giornalisti dell’Afp, è stata scattata a Kharkiv in una zona – scrive Repubblica – sorvolata da droni di Mosca. Impossibile che quei cadaveri siano “caduti” sul campo guarda caso formando la lettera oggi simbolo dell’invasione russa, che appare su quasi tutti i carri armati inviati da Mosca a conquistare l’Ucraina. Probabilmente a trascinarli in quel modo sono stati dei soldati azzardiamo a dire ucraini che hanno solo applicato la prima legge della guerra: atrocità chiama atrocità. Un messaggio ai nemici.

Che i russi abbiano commesso crimini di guerra in Ucraina è fuori da ogni dubbio. I tribunali stabiliranno a tempo debito le responsabilità personali dei soldati e, se presenti, quelle degli ufficiali cui erano sottoposti. Ma la guerra va raccontata tutta, in ogni sua orribile piega. Anche se a commettere atrocità sono i “buoni”. Per la Croce Rossa, infatti, utilizzare così i cadaveri dei russi significa macchiarsi di “l’oltraggio alla dignità delle persone”. E questo, anche se si tratta di invasori, anche se cadaveri, costituisce un “crimine di guerra”. Lo Statuto della Corte Penale internazionale, infatti, si applica pure ai morti.