L’orso Jj4 è in gabbia. Dopo essere stato catturato nei boschi della Val Meledrio in Trentino, le autorità lo hanno trasferito all’interno della trappola-tubo fino all’area faunistica del Casteller, una riserva pensata appositamente per gli orsi “problematici”. Come Jj4. Il presidente della provincia non fa passi indietro e intende abbatterlo: aspetta l’udienza dell’11 maggio del Tar, quando i giudici amministrativi dovranno esprimersi sul ricorso presentato dalle associazioni animaliste che lo vorrebbero salvare dall’eutanasia.
Che la questione “orso” abbia diviso gli italiani è cosa nota. E anche i commensali di questa Zuppa non sempre concordano con chi, come noi su queste pagine, chiede che si uccida l’animale per preservare l’uomo. In fondo, e non bisogna mai dimenticarlo, Jj4 ha ucciso un povero 26enne colpevole solo di essere andato a correre nel bosco dietro casa.
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Sia la fidanzata di Andrea Papi che un nostro lettore, entrambi abitanti del Trentino, hanno rispedito al mittente i ragionamenti di chi – al caldo delle loro case milanesi o romane – discettano su cosa sia meglio fare o non fare se si vive in Val di Sole o in Val di Non. Avere gli orsi nei prati intorno casa, rischiare di ritrovarseli davanti al portone o sui terrazzi (è successo, ci sono i video) permette di osservare la realtà con altri occhi rispetto a chi s’immagina una convivenza con Yoghi e l’amico Bubu. In Trentino ci sono 70 esemplari “di troppo” rispetto al progetto Life Ursus che ha permesso di ripopolare la zona dopo il rischio estinzione. E questo si trasforma in un problema per chi ci vive, per allevatori e agricoltori, oltre che per i turisti. “È un dato di fatto – dice all’Ansa Manfred Pinzger, presidente dell’Unione albergatori dell’Alto Adige – che il territorio trentino non è sufficiente per circa 150 orsi, e quindi è urgente prendere provvedimenti”.
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Se dunque tra i diretti interessati (abitanti, lavoratori e imprenditori del Trentino Alto Adige) non sembrano esserci molti dubbi sul futuro di Jj4 (va abbattuto e vanno spostati gli altri esemplari in eccesso), non la pensano allo stesso modo gli italiani presi nel loro insieme, dalla Val d’Aosta fino alla Sicilia. “Bisogna abbattere l’orsa che ha ucciso il giovane runner?”, ha chiesto Tecné ad un campione di 801 persone rappresentativo della popolazione maggiorenne italiana. Il risultato è schiacciante: per il 53% Jj4 non deve essere uccisa, mentre per il 36% sì.
Il motivo lo si spiega chiaramente con l’esperienza personale. Una cosa è lottare per salvare gli animali, battaglia buona e giusta. Un’altra è dover convivere con un grande carnivoro che ogni giorno rischia di trasformarsi in un pericolo mortale per padri, madri e figli. Ecco un esempio pratico. Quando nel 1997 e nel 2003 agli abitanti delle valli del Trentino (esclusi quindi gli abitanti di Trento e Rovereto) venne chiesto cosa ne pensassero del progetto Life Ursus prima che venisse realizzato, oltre il 70% degli intervistati si dichiarò favorevole alla presenza dell’orso. Poi i numeri sono cresciuti, l’ideale di convivenza ha fatto a pugno con la realtà e i residenti hanno cambiato idea. Un sondaggio effettuato nel 2011 evidenziò infatti un’inversione di tendenza, registrando una maggioranza di residenti contraria alla presenza dell’orso.
Franco Lodige, 19 aprile 2023