Esteri

Luci e ombre del liberalismo di Antonio Martino - Seconda parte

A 79 anni ci ha lasciato l’ex ministro di Forza Italia: un alieno, o quasi, nell’Universo politico

Giulio Tremonti, che liberale certamente non è, e che è stato l’avversario storico di Antonio Martino in Forza Italia, ha avuto il merito di non cadere in questa sorta di provvidenzialismo liberale. Ed oggi noi tutti, cullatici prima nelle illusioni della globalizzazione, e poi messi di fronte alle controprove della dura realtà, abbiamo una concezione più tragica e meno lineare della libertà. E più non crediamo a quella metafisica assunzione per cui Stato e individuo siano uno il nemico dell’altro e non, anche in questo caso, gli opposti speculari di un’unica relazione.

La stessa consapevolezza che, dopo i totalitarismi e il conflitto mondiale, maturò ad esempio negli ultimi anni della sua vita Benedetto Croce, che di Martino e tanti altri come lui era (pur nel doveroso rispetto) la bestia nera. Fra le tante virtù di Martino, quella che a me ha sempre più colpito è stata la schiettezza e la linearità con cui ha affermato le sue idee. Poco aduso alle ipocrisie, anche al momento del suo massimo potere, egli non è stato mai un uomo di potere o di cortigianerie. E già solo questo dovrebbe farcelo amare e ricordare sempre con rispetto. Un alieno, o quasi, nel nostro universo politico.

Corrado Ocone, 6 marzo 2022

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