Ludovica Frasca: “Isolati o licenziati, gli artisti hanno paura della cultura woke”

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ludovica frasca

Il politicamente corretto e i suoi eccessi stanno ammazzando l’intrattenimento e l’ironia. Addio battute sarcastiche in nome della cosiddetta cultura woke. “Ormai gli artisti hanno veramente molta paura di esprimersi anche su palcoscenici importanti per timore di essere isolati o licenziati. Secondo me è una cosa un po’ triste, perché bisognerebbe capire che in scena si può portare qualsiasi tipo di situazione, anche a volte più cruda”. Alla Ripartenza 2023 di Bari il messaggio è stato rilanciato con efficacia da Ludovica Frasca, che i palcoscenici li calca per lavoro e per passione. In apertura della kermesse organizzata da Nicola Porro, la giovane attrice ha proposto un proprio monologo sul suddetto argomento, convincendo il pubblico.

“Gli artisti, per colpa del politicamente corretto, non possono più fare battute. Nel mio monologo ho sottolineato il fatto che la battuta fa leva anche su situazioni un po’ buffe, goffe, imbarazzanti, che certo potrebbero risultare offensive per qualcuno. Ma se uno pensa che una battuta non debba risultare offensiva per nessuno, allora praticamente non possiamo più fare battute”, ha spiegato ai nostri microfoni Ludovica. “Va capito anche il contesto in cui una battuta viene fatta”, ha proseguito l’attrice, facendo notare come questa sorta di bavaglio sia entrato anche nei discorsi quotidiani. E questo – ha aggiunto – “porta anche all’emarginazione delle persone che la pensano diversamente”.

Per approfondire

“Nel mio monologo spiegavo invece che sarebbe bello avere dei discorsi civili anche con un’idea diversa, perché magari possiamo arrivare a un’idea comune che potrebbe risultare bella per tutti”, ha continuato Frasca, facendo poi alcuni esempi di mannaia del politicamente corretto anche contro gli artisti d’oltreoceano. Per la serie, siamo in buona compagnia. E talvolta, come nel caso subìto dall’attore Kevin Hart, la “censura” dei benpensanti colpisce anche a scoppio ritardato.

“Siamo qui per dire che non ci va bene questa cultura woke e che ci vorrebbero anche cose più peperine”, ha ribadito Ludovica Frasca, alla quale – rischiando a nostra volta di suscitare le assurde ire di qualche animalista politically correct – abbiamo augurato un “in bocca al lupo”.

Marco Leardi, 23 luglio 2023


Rivivi qui tutti gli interventi e le tavole rotonde alla Ripartenza 2023:

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