L’Ue minaccia Musk: “Chiuderemo X in Europa”

Sandro Gozi certifica il ricatto nei confronti dell’imprenditore finito nel mirino dei burocrati di Bruxelles

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musk commissione europea

Elon Musk è diventato ufficialmente il nuovo nemico dell’Unione europea. Il motivo? Garantire la libertà di parola, valore a volte sconveniente evidentemente. Come ben sappiamo, prima dell’intervista a Donald Trump trasmessa sul “suo” X, l’imprenditore sudafricano era stato ammonito dalla commissione europea: la lettera firmata da Thierry pretendeva di fare valere gli obblighi del Digital Services Act (DSA) su un evento di campagna elettorale Usa. Un tentativo senza precedenti, per qualcuno una vera e propria interferenza di Bruxelles nelle elezioni a stelle e strisce. Ma non è tutto, perché ora l’Ue è passata alle minacce dirette: la chiusura di X è più di una ipotesi.

Il tentativo di censura firmato da Breton nei confronti di Musk è stato ovviamente difeso da Sandro Gozi, europarlamentare eletto in Francia con il partito di Emmanuel Macron, segretario del Partito Democratico Europeo che a Strasburgo è membro della presidenza dei liberali di Renew. Intervistato da Repubblica, il fedelissimo di Renzi non ha utilizzato troppi giri di parole: se Musk non si adegua alle regole europee sui servizi digitali, la Commissione Ue chiederà agli operatori continentali di bloccare X o, nel caso più estremo, imporrà di smantellare totalmente la piattaforma nel territorio dell’Unione. Un ricatto alla luce del sole.

Secondo Gozi, Musk deve prendere atto delle leggi europee, a partire dal Dsa in relazione a X, che ha un terzo dei suoi abbonati proprio in Europa. L’italiano amato in Francia ha difeso con le unghie e con i denti l’intimidazione di Breton, ricordando che Renew aveva già chiesto una reazione muscolare ai post violenti di mister X rispetto a quanto accaduto in Regno Unito. E Gozi respinge al mittente le accuse di censura, sottolineando che la libertà di espressione non c’entra nulla. Ovviamente si tratta di una boutade – speriamo – considerando che difficilmente i burocrati europei avrebbero speso missive con Kamala Harris al posto di Donald Trump. Altro che fake news: il problema è l’ospite di Musk. Un’alternativa esiste, sia chiaro: che Breton sia un veggente, perché solo conoscendo il futuro avrebbe potuto parlare di bufale.

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Musk ha troppo potere senza trasparenza, il j’accuse europeo. E il Dsa prevede sanzioni periodiche fino al 5% del fatturato medio giornaliero mondiale per ogni giorno di ritardo nell’ottemperare alle misure correttive. Ma, come anticipato, nei casi più gravi si può arrivare persino alla chiusura della piattaforma o alla richiesta agli operatori Telecom di bloccare l’accesso al sito. E ribadiamo: secondo Gozi la libertà di espressione non c’entra nulla. Non servono altre parole: si commenta da solo.

Franco Lodige, 19 agosto 2024

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