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L’Ue prepara la sorpresina ai pro-Ue: “Migranti? Ecco la lista di Paesi sicuri”

Ursula von der Leyen vara la stretta sull’immigrazione: hub di rimpatrio in Paesi terzi, operazioni di rimpatrio gestite da Frontex

migranti © 200mm tramite Canva.com
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Ah, fermi tutti. Mentre Michele Serra e tutti gli altri si radunano in piazza con la loro “marea blu” a sostegno dell’Europa, benché ancora neppure loro abbiano capito chiaramente di quale Europa si tratti, a Bruxelles stanno preparando per tutti loro una sorpresina. Da infilare nell’uovo di Pasqua. Ursula von der Leyen, infatti, ha appena annunciato che la Commissione sta lavorando alla predisposizione di una lista di Paesi Sicuri in cui sarà possibile rispedire i migranti approdati nel Vecchio Continente.

La lista di Paesi sicuri

Cosa vi ricorda? Esatto. Ricorda tanto la lista di Paesi sicuri che Giorgia Meloni ha già redatto per l’Italia allo scopo di mettere in atto il “piano Albania” ostacolato dai tribunali italiani. La lista era stata prima firmata dal ministero dell’Interno, poi trasformata in un decreto legge per cercare di superare le sentenze “contrarie” al trattenimento da parte dei giudici del Tribunale di Roma. Trattenimenti che però non sono stati convalidati neppure quando la titolarità della decisione è stata spostata dalle sezioni specializzate dell’immigrazione alle Corti di Appello. Neppure la sentenza favorevole della Cassazione ha smosso i giudici che ora attendono, un po’ come il governo, la pronuncia della Corte europea di giustizia che dovrebbe dirimere il caso.

Intanto, però, l’Europa si muove. E lo fa nella direzione segnata dall’esecutivo nostrano. Non solo tanti Paesi europei guardano con favore al progetto italiano (vedi la Gran Bretagna di Starmer e la Germania di Friedrich Merz, per citarne due), ma anche l’Ue sta andando in quella direzione. Nonostante le belle parole inclusive pronunciate sul palco di Piazza del Popolo, Ursula nella lettera ai leader Ue sulle politiche di migrazione in vista del Consiglio europeo di questo giovedì ha scritto che “un elemento chiave del Patto di migrazione ed asilo che ci consente di semplificare le procedure di asilo è l’uso di concetti di Paesi sicuri”. La Commissione, infatti, “sta attualmente preparando un elenco Ue di Paesi di origine sicuri” e lo sta facendo “attingendo ad un’analisi dell’Agenzia dell’Ue per l’asilo e ad altre fonti di informazioni disponibili per valutare una prima selezione di Paesi scelti in base a criteri oggettivi, come bassi tassi di riconoscimento dell’asilo. La nostra intenzione è di presentare una proposta per un primo elenco Ue di paesi di origine sicuri nelle prossime settimane. Una volta adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, questo elenco sarà dinamico e potrà essere ulteriormente ampliato o rivisto nel tempo”.

Non solo. La Commissione sta anche attuando una vera e propria rivoluzione sul concetto stesso di “Paese terzo sicuro” attualmente previsto dal regolamento sulla procedura di asilo. “C’è una comprensione condivisa tra gli Stati membri che alcune delle condizioni e delle fasi procedurali devono essere alleviate – si legge nella missiva – Stiamo attualmente esaminando il modo migliore per farlo, garantendo al contempo che ogni persona continui ad avere una valutazione individuale e che il funzionamento complessivo del sistema tra gli Stati membri sia salvaguardato. In preparazione di questo lavoro sui paesi sicuri, la cooperazione con i nostri paesi partner è essenziale: è necessaria una sensibilizzazione congiunta, attraverso i canali diplomatici degli Stati membri e le delegazioni dell’Ue, per fare chiarezza e dissipare eventuali idee sbagliate”.

Via ai rimpatri con Frontex

Senza contare che una settimana fa Ursula aveva già spiegato che in tema di migrazione Bruxelles intende fare una piroetta rispetto alle politiche perbeniste del passato. Oltre ai Paesi Sicuri, verranno proposte anche “norme comuni per i rimpatri” con “un nuovo ordine europeo di rimpatrio e il reciproco riconoscimento delle decisioni di rimpatrio da parte degli Stati membri”. Non saranno più solo i singoli Stati a rispedire indietro gli immigrati, ma l’Europa nel suo insieme. Un regolamento che sia più “chiaro e semplice”, che “impedisca le fughe” dei clandestini e “faciliti il rimpatrio dei cittadini che non hanno il diritto di restare verso Paesi terzi”. “A coloro che vengono rimpatriati forzatamente – aveva spiegato von der Leyenverrà imposto un divieto di ingresso. E saremo più severi. Laddove ci siano rischi per la sicurezza, saremo assertivi. Ma ci assicureremo anche di agire nel pieno rispetto dei nostri obblighi derivanti dal diritto internazionale e rispettando i diritti fondamentali” delle persone.

La linea è stata confermata anche nella lettera odierna. “Stiamo aprendo la possibilità agli Stati membri di istituire ‘hub di rimpatrio’ in Paesi terzi – ha spiegato von der Leyen – Questa è stata una parte importante della nostra discussione su soluzioni innovative per contrastare vigorosamente l’immigrazione illegale, agendo in cooperazione con i Paesi partner e assicurando che i diritti fondamentali degli individui interessati siano garantiti in linea con il diritto internazionale”. Non solo. L’obiettivo sarebbe quello di coinvolgere l’agenzia Frontex in questa partita: da una parte verrà digitalizzata la procedura per i rimpatri e dall’altra si farà in modo di “garantire che le operazioni di rimpatrio possano essere organizzate da Frontex direttamente con i Paesi terzi, rafforzando al contempo il ruolo delle agenzie nella prevenzione dell’immigrazione illegale”.

La mossa europea sembra proprio quello che occorre all’Italia per riaprire, di fatto, i centri albanesi e superare ogni ostacolo giuridico. Domanda: i giudici italiani chiederanno anche all’Ue di rimborsare i migranti?

Franco Lodige, 17 marzo 2025