Nel voto del 26 maggio c’era il classico segreto di Pulcinella: si votava per le europee ma in realtà il voto contava per l’Italia. Ora, ciò che si temeva o che si auspicava – dipende dalle fedi politiche – è accaduto: la Lega è il primo partito italiano. Non solo. È anche il partito che può decidere se chiedere agli italiani di fare un governo in splendida solitudine, insieme con i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, o se proporre un centrodestra in cui Forza Italia interpreta il ruolo dell’alleato povero. Quello che era il sogno di Berlusconi – governare da solo o quasi – è ora a portata di mano di Salvini. Vedremo cosa accadrà. Ma fin da ora appare evidente che si sta ricostituendo il vecchio schema bipolare destra/sinistra che sarebbe meglio che fosse centro-destra/centro-sinistra.
Una volta Vittoria Foa mi disse: la destra e la sinistra ritorneranno ma noi dobbiamo lavorare perché siano una destra e una sinistra decenti. Il vecchio Foa aveva ragione. Le cose cambiano rapidamente ma ciò che non muta e resta fermo alle lezioni non capite del secolo scorso è la cultura politica italiana che è sempre così dipendente dalla conquista leninista dello Stato che invece di risolvere crea problemi.
Giancristiano Desiderio, 27 maggio 2019