Appunti sudamericani

Lula-Bolsonaro, lite in tv: chi ha vinto (e cosa dicono i sondaggi)

Ogni giorno uno sguardo esclusivo sul mondo Sudamericano

A due settimane dal ballottaggio, i due rivali si sono affrontati in televisione, mentre le loro squadre elettorali sono state separate l’una dall’altra da griglie per evitare gli scontri dei dibattiti precedenti. Il dibattito, trasmesso in prima serata dall’emittente Rede Bandeirantes (TV Band), tra il presidente Jair Messias Bolsonaro e il candidato Luiz Inácio Lula da Silva non ha tradito le attese.

Il duello in televisione

Un’occasione quasi unica, visto che Lula aveva annunciato nei giorni scorsi che avrebbe partecipato solo a questo dibattito e a quello della Tv Globo, del prossimo 28 ottobre. Davanti agli occhi di milioni di brasiliani i due si sono sfidati come a un duello sulla pandemia, sulla corruzione, sull’economia con la stessa retorica che entrambi hanno usato finora sui social. La polemica è iniziata con l’arrivo dei due in studio. Bolsonaro, prima di entrare alla Band, dopo aver dichiarato di aspettarsi un “dibattito ad alto livello”, ha aggiunto di aver vissuto le “24 ore peggiori della sua vita” in riferimento all’accusa di pedofilia lanciata dalla campagna del PT, il partito di Lula. Sotto accusa la frase “si era dipinto un clima”, che Bolsonaro usa abitualmente per dire “si era creata una situazione” ma senza alcuna connotazione sessuale, pronunciata sabato per descrivere un incontro, trasmesso anche in diretta dalla CNN Brasile due anni fa, e che aveva avuto con alcune adolescenti venezuelane rifugiate in Brasile. Poco prima del dibattito, la Corte elettorale superiore (TSE) ha vietato al PT di continuare a trasmettere questo video e YouTube lo ha tolto dalla sua piattaforma.

Le accuse di corruzione a Lula

Tra gli ospiti in studio anche il giudice simbolo dell’operazione Lava Jato, Sergio Moro, ex ministro della Giustizia di Bolsonaro, neoeletto senatore e che ha scoperto la più grande rete di corruzione del Brasile e ha portato all’arresto di Lula nel 2018.

Il clima si è scaldato con la questione Petrolão, lo scandalo della corruzione del PT scoperto dalla Lava Jato. Lula ha cercato di respingere le accuse dicendo che “se c’era corruzione, i colpevoli venivano arrestati ed era finita”, esaltando la trasparenza dei suoi governi, mentre Bolsonaro al suo posto avrebbe messo tutto “sotto sigillo”. “Lula, hai molto da dire sulla corruzione“, ha risposto Bolsonaro, citando la spartizione delle cariche all’interno di Petrobras tra i partiti politici alleati del PT durante le sue presidenze. “Non paragonarmi ai tuoi amici corrotti Lula, nei tuoi governi non c’è stata crescita ma corruzione in abbondanza. Prova a dire chi sarà il tuo ministro delle finanze. L’hai scelto o stai ancora negoziando?”.

Bolsonaro, Lula e l’Amazzonia

Questo è stato il momento più teso del dibattito, con Bolsonaro che rideva di Lula e Lula che diventava così nervoso che è passato a un altro argomento, quello dell’Amazzonia. “Con il governo Bolsonaro abbiamo raggiunto il picco della deforestazione”, ha detto, subito interrotto dal presidente che ha citato il picco della deforestazione durante i primi 4 anni del primo mandato di Lula. Dopo aver annunciato la creazione di un ministero indigeno se eletto, Lula ha affermato di voler “condividere l’Amazzonia con il mondo in modo che l’Amazzonia possa essere adeguatamente sfruttata”.

I rapporti di Lula con i dittatori sudamericani

Immancabile l’attacco di Bolsonaro ai rapporti storici di Lula con il Nicaragua di Ortega, che “chiude chiese e perseguita i preti”, con il Venezuela di Chavez prima e quello di Maduro poi. “Sono i popoli che devono punire gli errori dei loro leader, se non piace Ortega che i nicaraguensi votino contro di lui, se non piace Maduro che i venezuelani lo mandino a casa con il voto”, ha risposto Lula, aggiungendo: “Mi sono sentito molto orgoglioso il 19 giugno 1980 quando ho partecipato alla commemorazione dell’anniversario della rivoluzione sandinista. “In Argentina cercano cibo nelle discariche, è questo che vogliamo per il nostro Paese?” ha ribattuto Bolsonaro.

Il dibattito sulla pandemia

Lula ha cercato di confrontarsi con Bolsonaro sulle debolezze del suo governo, come la gestione della pandemia. “L’unico che aveva capito qualcosa era stato il suo ministro della Salute Mandetta, ma lo hai mandato a casa”, ha detto Lula. “Il Brasile è stato un esempio per la vaccinazione“, ha contrattaccato Bolsonaro, sfidando in seguito Lula in modo più diretto sulla criminalità organizzata .

Criminalità, favelas e milizie

Il presidente ha attaccato Lula per aver avuto l’appoggio del principale criminale del Brasile, Marcos Willians Herbas Camacho, detto Marcola, capo del Primo Comando della Capitale (PCC) e per la decisione durante i governi del PT e del suo vice Alckmin di non trasferirlo in un carcere di massima sicurezza. “Non lo hai fatto per amicizia o per un accordo?”, ha chiesto Bolsonaro, citando anche la recente manifestazione dell’ex presidente in una delle favelas dominate dalla criminalità organizzata di Rio de Janeiro, il Complexo do Alemão. Lula ha risposto dicendo che non era lui il responsabile del trasferimento dei prigionieri, che era circondato solo da “lavoratori” nella favela e che ci tornerà presto. Poi ha parlato dei presunti legami di Bolsonaro con le milizie di Rio de Janeiro e ha citato l’omicidio dell’attivista Marielle Franco.

Le ricette economiche

Per quanto riguarda l’economia, Lula si è espresso contro la privatizzazione delle aziende statali e a favore di un bilancio partecipativo. “Chiederemo ai cittadini di dirci cosa vogliono che sia fatto”, ha detto. Bolsonaro, dal canto suo, ha negato di aver comprato parlamentari con il bilancio segreto, cioè un meccanismo legale ma losco per trasferire fondi dall’esecutivo ai legislatori.

Lula ha definito più volte Bolsonaro un “bugiardo” e Bolsonaro ha risposto con un “non continuare a mentire, l’età ti danneggia”. Contro le fake news, Lula si è detto favorevole che la giustizia decida e punisca chi le diffonde. “Resta a casa, divertiti, non tornare sulla scena del crimine, sei una vergogna nazionale”, gli ha gridato Bolsonaro. “Sei un piccolo dittatore, io difenderò la democrazia del Brasile” che “con me tornerà a mangiare carne e a bere birra” ha concluso Lula negli ultimi minuti a disposizione.

Nei prossimi giorni si capirà fino a che punto il dibattito sulla Tv Band cambierà i voti e verso chi. Gli ultimi sondaggi danno Lula davanti a Bolsonaro con percentuali diverse. Solo uno, pubblicato dall’Istituto Veritá poche ore prima del dibattito di domenica notte, dava Bolsonaro davanti a Lula con il 51,2% contro il 48,8% dei voti validi.

Paolo Manzo, 18 ottobre 2022

—-

Tutto sull’America Latina e il suo impatto su economia e politica del vecchio continente. Iscriviti gratis alla newsletter di Paolo Manzo http://paolomanzo.substack.com. Dopo una settimana se vuoi con un abbonamento di 30 euro l’anno avrai diritto oltre che alla newsletter a webinar e dossier di inchiesta esclusivi.