Commenti all'articolo L’ultima del politicamente corretto: niente attori bianchi!
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65 Commenti
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fabio
1 Febbraio 2020, 17:28 17:28
Certo che dopo aver visto tanti vecchi film western con attori bianchi pittati per sembrare indiani adesso dovrò vedermi un Buffalo Bill o Abramo Lincoln nero ma pittato di bianco?
Angy
1 Febbraio 2020, 11:41 11:41
Purtroppo di questa tendenza ce ne siamo accorti da un bel po’. Ed è storicamente sbagliata. I film ad ambientazione in epoche passate, ormai, devono avere almeno alcuni personaggi di colore, quand’anche non di altre etnie, in modo storicamente non corretto. AGGIUNGO che nelle serie TV oggi il maschio bianco eterosessuale è quasi sempre il cattivo, o esprime valori negativi, il nero è sempre buono, anzi, spesso è l’eroe della storia, meglio se gay. La donna è spesso sola, o lesbica o con problemi di coppia. L’infarcitura LGBT è sempre ben accetta mentre la famiglia “tradizionale” non viene più rappresentata se non in modo disfunzionale. È uno schema fisso, io ho già tratto le mie conclusioni e voi?
Sal
1 Febbraio 2020, 8:33 8:33
Anche nella riedizione del film “I fantastici 4” la torcia umana era interpretata da un nero.
Che orrore! Ma come si permettono questi politicamente corretti?
Voglio tutto bianco! Bianco! Bianco! Bianco!
Luca Beltrame
31 Gennaio 2020, 23:14 23:14
Devo correggere Varanelli su Ghost in the Shell, però. Lungi da me parlare di “whitewashing”, ma il film ha piallato quasi tutti i riferimenti al giappone presenti nel fumetto (manga; tutte le versioni animate e dal vivo originano da questo) originale. Non a caso la protagonista si chiama Motoko Kusanagi, che certo non è un nome americano.
Davide V8
31 Gennaio 2020, 19:34 19:34
Quoto tutto.
La riscrittura della storia, per fare propaganda, è semplicemente vergognosa.
RICCARDO
31 Gennaio 2020, 18:55 18:55
Condivido pienamente l’articolo. Fra l’altro paradossalmente, questa scelta rischia di nuocere proprio alla lotta contro il razzismo. Penso ad esempio alla recente versione televisiva dei Miserabili in cui anche lo spietato ispettore di polizia Javert è interpretato da un attore di colore (David Oyelowo).
Vedere un nero perfettamente inserito, per giunta in una posizione di potere, nella società francese dell’Ottocento, porterà i giovani a non credere che in quell’epoca gli africani sono stati vittima della schiavitù e del colonialismo.
Certo che dopo aver visto tanti vecchi film western con attori bianchi pittati per sembrare indiani adesso dovrò vedermi un Buffalo Bill o Abramo Lincoln nero ma pittato di bianco?
Purtroppo di questa tendenza ce ne siamo accorti da un bel po’. Ed è storicamente sbagliata. I film ad ambientazione in epoche passate, ormai, devono avere almeno alcuni personaggi di colore, quand’anche non di altre etnie, in modo storicamente non corretto. AGGIUNGO che nelle serie TV oggi il maschio bianco eterosessuale è quasi sempre il cattivo, o esprime valori negativi, il nero è sempre buono, anzi, spesso è l’eroe della storia, meglio se gay. La donna è spesso sola, o lesbica o con problemi di coppia. L’infarcitura LGBT è sempre ben accetta mentre la famiglia “tradizionale” non viene più rappresentata se non in modo disfunzionale. È uno schema fisso, io ho già tratto le mie conclusioni e voi?
Anche nella riedizione del film “I fantastici 4” la torcia umana era interpretata da un nero.
Che orrore! Ma come si permettono questi politicamente corretti?
Voglio tutto bianco! Bianco! Bianco! Bianco!
Devo correggere Varanelli su Ghost in the Shell, però. Lungi da me parlare di “whitewashing”, ma il film ha piallato quasi tutti i riferimenti al giappone presenti nel fumetto (manga; tutte le versioni animate e dal vivo originano da questo) originale. Non a caso la protagonista si chiama Motoko Kusanagi, che certo non è un nome americano.
Quoto tutto.
La riscrittura della storia, per fare propaganda, è semplicemente vergognosa.
Condivido pienamente l’articolo. Fra l’altro paradossalmente, questa scelta rischia di nuocere proprio alla lotta contro il razzismo. Penso ad esempio alla recente versione televisiva dei Miserabili in cui anche lo spietato ispettore di polizia Javert è interpretato da un attore di colore (David Oyelowo).
Vedere un nero perfettamente inserito, per giunta in una posizione di potere, nella società francese dell’Ottocento, porterà i giovani a non credere che in quell’epoca gli africani sono stati vittima della schiavitù e del colonialismo.