Ci pensa Massimo Galli a decidere quanto potete muovervi e se farlo in un certo orario è immotivato o legittimo. Sceglie lui, il sessantottino mai pentito, se il gelato delle 23 dopo una cenetta al ristorante è una pretesa ridondante o un diritto. Ci pensa il virologo col cuore a sinistra a decretare il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra la passeggiata morale e quella immorale.
C’è poco da fare. Il monito di Matteo Bassetti (“forse ti è sfuggito qualcosa”) non è bastato a far cambiare idea al teologo delle chiusure. Tutt’altro. Mentre sui social impazza la rivolta contro il coprifuoco delle 22 (a proposito: rilanciate anche voi #ioil22nonlovoglio), Galli non si sposta di un centimetro. Anzi: raddoppia. Intervistato ad Agorà su Rai3 non solo ritiene il divieto serale un utile “disincentivo” agli spostamenti (e va beh), ma addirittura si auto-attribuisce il potere di sancire che i movimenti sotto le stelle “possono essere considerati superflui”. Cioè futili, eccessivi, inessenziali. E poco importa se un pezzo di economia italiana si basa su quella inutilità. Poco importa se la libertà sarebbe un diritto costituzionale. Galli ha emesso il suo editto: signori della notte, siete superflui. Lo dice lui.