Comunque, i fact checkers sono senza dubbio la scelta giusta. È evidente infatti che in un mondo in cui sono i governi a stabilire cosa possiamo fare, quando e con chi, il ruolo di chi ci deve dire cosa è vero e cosa no diventa, oserei dire, vitale. Inutile affidarsi al buon senso delle persone. La disinformazione genera mostri, come Trump. Inutile affidarsi alla libertà e alla responsabilità di ognuno quando ci sono di mezzo i privati. Ci vogliono leggi e authority per disciplinare i social network, che sono nati liberi ma che in qualche modo devono essere imbrigliati.
I nuovi eroi sono loro. I vigilanti del web. Degli oracoli viventi che riescono a metterci al riparo non solo da fatti non veri ma anche da opinioni pericolose. Questo articolo, per esempio, potrà forse fregare l’algoritmo di Facebook ma i fact checkers, coglieranno di certo l’ironia e riporteranno il lettore sulla retta via. Awomen.
P.s. se avete altre candidature interessanti da proporre oltre alle mie, scrivetele pure nei commenti. Abbiamo tempo fino al 31 gennaio per presentarle a Oslo. Ovviamente Satana mi è stato già proposto.
Nicolò Petrali, 26 gennaio 2021