Bill Gates: americano, multimilionario, imprenditore, programmatore, informatico, filantropo e principale fondatore di Microsoft Corporation. Questo il riassunto della sua biografia che, a quanto pare, andrebbe aggiornata con la voce “profeta”. “Il peggio deve ancora venire: rischio nuova variante più letale e più contagiosa di quelle che conosciamo”, ha detto Gates nel momento in cui il mondo sta iniziando a ritrovare quella normalità che più di due anni fa la pandemia di Covid-19 ci ha tolto.
La gufata di Bill Gates
La sua teoria, che è rimbalzata sui media di tutto il mondo e lanciata – guarda caso – proprio nel giorno in cui in Italia le misure sanitarie di contenimento dell’epidemia vengono alleggerite, si baserebbe sulla consapevolezza dell’arrivo di una nuova variante, pericolosissima, che a breve tornerà a far tremare il mondo. Le basi su cui Bill Gates afferma quanto detto sono sconosciute, o meglio si basano sulle profezie già note dell’imprenditore che, in passato, aveva predetto nel 2015 che il mondo non era pronto ad affrontare una pandemia e che il picco di un’infezione mondiale si sarebbe raggiunto nel dicembre 2021.
L’avvertimento dell’Oms
Gates spiega che la percentuale che si avveri ciò che dice ha una percentuale del 5% e che le sue affermazioni arrivano dopo che il Direttore Generale dell’Oms, Tedros Ashanom Ghbreyesus, proprio questa settimana, ha avvertito che è necessario ancora proteggersi dal virus.
Se le parole dell’Oms possono essere interpretate come un avvertimento legittimo, in quanto – come tutti sappiamo – il virus esiste e circola ancora e un’attenzione particolare è d’obbligo, la profezia del Nostradamus dei nostri giorni altro non appare che una gufata su un argomento sul quale c’è poso da scherzare, quantomeno per il rispetto di tutte le vittime che la pandemia ha mietuto.
Gates rivela al “Financial Times”, infatti, che: “Non è uno scenario probabile, non voglio essere una voce di sventura ma il rischio c’è”, spostando però l’attenzione sull’organizzazione e la gestione delle emergenze pandemiche nel mondo. “Il finanziamento attuale che arriva all’Oms per la prevenzione delle pandemia non è sufficiente”, continua Gates proponendo un investimento molto più copioso nei confronti dell’Organizzazione, da sfruttare per creare team più esperti e numerosi in materia e per coordinare meglio le strategie tra i Paesi.
In pratica, lanciando al mondo parole di terrore, l’imprenditore sembrerebbe altro non fa che tornare a parlare di soldi. Per quanto non abbiamo la certezza di un collegamento diretto tra Oms e il miliardario statunitense risulta dubbio questo allarme e richiesta di finanziamenti più alti proprio nel momento in cui le acque sembrerebbero calmarsi.
La salute prima di tutto? Certamente. Anche se la pandemia ci ha insegnato che il potere non conosce malattia.
Bianca Leonardi, 2 maggio 2022