L’estate è appena iniziata, ma i giornali non perdono tempo. Il tormentone di oggi è “estate fredda” e, manco a dirlo, la colpa per cui l’estate è fredda è il riscaldamento climatico. Ne parlavo giusto ieri sera a Lodi alla presentazione della Grande bugia verde: l’asserzione che collega il meteo di queste ore al riscaldamento climatico è una probatio diabolica. Nel Medioevo prendevano delle presunte streghe e le buttavano in un pentolone pieno di acqua bollente: se morivano, era perché erano effettivamente delle streghe e quindi meritavano di essere giustiziate; se invece sopravvivevano era considerata la prova del fatto che fossero streghe. E così vale per il clima: se fa freddo è colpa del riscaldamento globale, ma questo vale anche se fa caldo.
C’è poi da dire che fra tutti i giornali, Repubblica riesce sempre a distinguersi. Nel momento in cui metà Italia sta al freddo, il quotidiano di Molinari ci spiega che tutto questo dipende dal riscaldamento climatico e che l’estate del 2024 potrebbe essere una delle più calde della storia a livello globale. Aggiungono poi che, di questo passo, potrebbe esserci una riduzione del 14% della produzione alimentare mondiale ed oltre 1,36 miliardi di persone in pericolo.
Avete capito il concetto? Fa freddo e quindi questa è un’evidenza del riscaldamento climatico e quindi ci saranno meno produzioni alimentari ed 1,34 miliardi di persone rischiano di morire. Altro che riscaldamento climatico, voi dovete smetterla di rompere le balle sui cappotti termici, sulle auto elettriche o sulla tassa folle per i viaggi in aereo. Di questo passo, la visione catastrofista secondo cui il mondo morirà per colpa del clima diventerà realtà. Solo che a morire sarà l’Occidente e la colpa sarà proprio delle politiche green.
Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 26 giugno
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