Politiche green

L’ultimo delirio green: le flatulenze delle vacche nemiche dell’ambiente

Le puzzette di mucche e manzi responsabili di spaventosi cicloni tropicali e milioni di morti: l’ultima folle narrazione verde

ambiente © mihtiander e 0fjd125gk87 tramite Canva.com

Come già scrissi qualche anno fa, finalmente qualcuno si è accorto che piantare alberi non serve ad eliminare la CO2, e perfino Bill Gates, seppur a mezza bocca, ha osato farlo presente. Naturalmente il clamore è stato minimo, perché avrebbe compromesso l’enorme business delle certificazioni “green”, che di verde ha solo il colore delle banconote; d’altro canto, nessuno osa dire che tutte le volte che si spostano soldi si genera inquinamento, ma tant’è, per i gretini la narrazione funziona, eccome!

Ma veniamo adesso ad un argomento che non mi dà pace, anche perché insidia la mia adorata bistecca alla fiorentina. Allora, ormai da alcuni anni siamo soggetti ad un lavaggio del cervello che ha come scopo quello di farci sostituire polli, manzi, e rosei porcelli, con grilli, baboie varie e carne “coltivata” (altrimenti le multinazionali di che camperebbero?). Ovviamente la crociata è sacra, perché finalizzata alla tutela dell’ambiente. E chi sarà mai quel mostro che vuole perpetrare la distruzione del genere umano e la morte delle barriere coralline?! Questi crociati (ma li chiamerei meglio retori e sofisti), dall’alto del loro sapere, non passa giorno, ora, minuto, che non ci spieghino che le puzzette dei manzi o delle vacche causino spaventosi cicloni tropicali e milioni di morti (ovviamente basandosi su dati farlocchi).

Per non contare i miliardi (vabbè, milioni) di morti causati dall’inquinamento atmosferico (la pianura padana è una delle aree più inquinate d’Europa, ma anche tra quelle con la più alta aspettativa di vita, ma non importa). E qui mi assale un senso di nausea, di profonda frustrazione. Possibile che eminenti scienziati, illuminati politici, illustri climatologi si siano dimenticati (come nel caso degli alberi) di quello che scrisse un certo Antoine-Laurent de Lavoisier alla fine del XVIII secolo? Pare che nel cimitero degli Errancis il poveretto si stia girando e rigirando nella tomba (se è vero che le puzzette causano catastrofi, qualcuno mi dimostri che il povero Lavoisier non si stia muovendo!). Allora, all’età di sette anni, lessi sul libricino di Chimica per periti industriali, che accompagnava le mie notti insonni: «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». Non è che a quell’età avessi capito fino in fondo il significato del postulato, ma qualcosa nel mio cervello cominciò a muoversi. A quell’età è giustificabile che un bambino, non particolarmente dotato, non avesse compreso appieno il significato del postulato; meno giustificabile è che non l’abbiano capito gli esimi scienziati, ecc…

E torniamo ai nostri manzi e alle nostre vacche (ma vale per tutti gli animali, da allevamento e non, compresi noi βρότος). Questi nobili animali si nutrono di foraggio, che non è altro che CO2, trasformata, tramite la fotosintesi clorofilliana e l’energia solare, in carboidrati. I carboidrati sono trasformati dai simpatici animali in carne e annessi vari (tralasciamo, per semplicità di esposizione, la distinzione tra ruminanti e non). Quindi, se è ancora valida la legge della conservazione della massa (non mi sono pervenuti aggiornamenti in merito), in ultima analisi, la carne non è nient’altro che una trasformazione, più succulenta, della CO2, che ci consente, una volta mangiata, di utilizzare… l’energia solare (nonostante che alcune sette lo neghino, non siamo ancora capaci di sfruttarla direttamente per la nostra alimentazione)! Ovviamente, alla fine del ciclo (per educazione mi fermo qui), la CO2 ritorna da dove è stata presa, cioè nell’atmosfera. Non ne abbiamo creata! Se proprio vogliamo essere pignoli, e dal momento che non si utilizzano più i buoi per arare, c’è il contributo di qualche litro di gasolio consumato dalle mietitrebbie.

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Analogo discorso vale per le puzzette al metano (si ritrasforma nell’anidride carbonica che lo ha generato). Adesso io mi chiedo, e la cosa mi fa letteralmente impazzire di rabbia, possibile che nessuno, e dico proprio nessuno, abbia alzato il ditino per ricordare quello che ai miei tempi si studiava in quarta e quinta elementare? Pazienza i gretini, ma tutta questa massa di esperti, eminenti scienziati, politicanti, eccetera, eccetera, che vogliono insegnarmi come muovermi, come mangiare, come riscaldarmi, come… non si siano accorti di questa mostruosa assurdità?!

L’unica spiegazione (consolatoria) è che siano semplicemente… fate voi. Per fortuna gli agricoltori e gli allevatori, che magari non conoscono un certo Lavoisier, ma che conoscono benei loro campi e i loro animali, si sono leggermente “alterati” e stanno instillando (meglio inculcando) nelle eminenze grigie che governano questa sgangherata Europa (Europa, non dimentichiamolo, fu stuprata da Zeus) qualche dubbio.

Carlo Mackay, 28 settembre 2024

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