Se pensiamo a certe modalità assunte dal potere nei mesi della pandemia, dalla volontà di regolamentare ottusamente tutti i comportamenti umani anche sacrificando con nonchalance libertà fondamentali come quelle di movimento e riunione, la prospettiva di una Cina sempre più vicina, come recitava il titolo di un vecchio film di Marco Bellocchio, è una realtà concreta anche in senso ideologico.
Se “ripensare l’Europa”, o “reinventarsi” come dice nel suo linguaggio banale il nostro presidente del Consiglio, significa “cinesizzarsi”, dobbiamo avere la forza e il coraggio di pronunciare, da liberali e occidentali, un sonoro: NO GRAZIE.
Corrado Ocone, 24 giugno 2020