Perché il peccato di Giannini, Totolo e Dama è quello di lavorare per testate non conformiste, estranee al mainstream progressista, E già questo è grave assai. Il loro secondo peccato è quello di non essere proprio convinti dalla favoletta immigrazionista: non vogliono far sparare ai clandestini, non invocano neppure bum bum come alcuni loschi figuri, semplicemente pensano che l’immigrazione clandestina danneggi gli italiani. Il loro terzo, più grave difetto, è quello di raccontare tutto quello che vedono, certo con un punto di vista, legittimo, e secondo noi, giusto.
Del resto il racconto neutro non esiste, si descrive sempre partendo da una prospettiva: solo che per Beppe Giulietti, capo di Articolo 21 ed ex parlamentare postcomunista, l’unica prospettiva consentita sembra essere quella immigrazionista. Vogliamo sperare che all’ordine dei giornalisti non siano cosi folli o codardi da colpire. In ogni caso, questa vicenda ci conferma nelle nostre più fosche previsioni: ormai sono capaci di tutto.
Marco Gervasoni, 21 agosto 2020