Se il pericolo patrimoniale sembrava scongiurato dopo il ritiro dell’emendamento a firma Fratoianni e Orfini, una notizia inquietante arriva dal Parlamento europeo dove il Movimento Cinque Stelle e alcuni esponenti del Pd hanno votato a favore di una proposta dell’estrema sinistra proprio per introdurre una nuova patrimoniale.
Cinque Stelle in confusione
La volontà di mettere le mani nelle tasche degli italiani è dura a morire e periodicamente viene riproposta ma che a farlo siano gli stessi grillini il cui governo in Italia ha (per il momento) bocciato l’ipotesi di una patrimoniale, testimonia la confusione del Movimento Cinque Stelle incapace di adottare una linea politica coerente come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi mesi.
Se in Italia l’emendamento è stato ritirato, in Europa ha subito una sonora bocciatura con 553 voti contrari, 73 astenuti e 69 favorevoli.
Come scrivono in una nota gli europarlamentari della Lega Marco Zanni, presidente gruppo Id e Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento europeo: “Non bastava l’ok a nuove eurotasse per le risorse proprie da parte di M5s e Pd, ora gettano la maschera anche sulla patrimoniale: in piena pandemia, con famiglie, lavoratori e aziende in grande difficoltà, queste forze politiche vogliono mettere ulteriormente le mani nelle tasche dei cittadini. L’ultima cosa di cui c’è bisogno, oggi, sono nuove tasse”.
Anche i titoli di Stato?
Ma ci sono ulteriori elementi paradossali nella volontà pervicace di una nuova tassa sul patrimonio come spiega l’eurodeputato Antonio Maria Rinaldi: “Nella proposta di Fratoianni e soci, nel calcolo sulla patrimoniale venivano inseriti anche i titoli di stato, un’assurdità in particolare in questo momento storico anche perché già esistono patrimoniali mascherate tipo l’Imu”. Rinaldi sottolinea come i titoli di Stato siano già tassati e avanza la proposta di togliere l’imposta al 12,50% per incentivare gli italiani ad acquistarli applicando le stesse condizioni degli investitori stranieri. “È evidente – continua l’europarlamentare della Lega – che chi aveva grandi patrimoni in questi anni li ha messi al riparo all’estero in modo più o meno lecito e che, con una nuova patrimoniale, ci rimette per l’ennesima volta il ceto medio già massacrato dalla crisi pandemica”.
Il punto è proprio questo ed è legato a una mentalità diffusa nell’attuale governo italiano, come testimonia il voto grillino in Europa, che concepisce la ricchezza, anche se ottenuta in modo onesto, lavorando e con sacrifici, una colpa. Un modo ragionare assurdo, a maggior ragione se si colpisce anche chi ricco non lo è come gran parte della classe media italiana che si vorrebbe cancellare a suon di tasse e patrimoniali.
Francesco Giubilei, 17 dicembre 2020