Un nuovo caso dossieraggio, un nuovo attacco mirato. Ieri i carabinieri del Nucleo investigativo di Varese hanno eseguito un’ordinanza di sei misure cautelari (quattro arresti domiciliari e due interdittive) e sequestrato alcune società per furto di dati e di informazioni “sensibili e segrete” dalle banche dati nazionali. L’indagine coordinata dalla Dda della procura di Milano accende i riflettori su “alcuni presunti appartenenti un’organizzazione dedita principalmente, per finalità di profitto economico e di altra natura, all’esfiltrazione” di informazioni segrete e sensibili conservate nelle banche dati strategiche nazionali (Sdi, Serpico, Inps, Anpr, Siva). Il lavoro delle forze dell’ordine impegnate nell’inchiesta è stato preciso e ha permesso di neutralizzare la minaccia.
Le ipotesi di reato che i pm di Milano Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco contestano ai 6 membri dell’organizzazione che esfiltrava informazioni segrete dalle banche dati pubbliche sono associazione a delinquere, intercettazioni abusive, accesso abusivo a sistema informatico, corruzione e violazione di segreto. Tra i dati sottratti dalla rete raggiunta da ordinanza di misure cautelari e decreti di sequestro disposti dal gip Fabrizio Filice ci sarebbero informazioni bancarie, giudiziarie, fiscali, sanitarie, segnalazioni di operazioni sospette (sos).
Entrando nel dettaglio, secondo la ricostruzione dei pm, i furti dalle banche dati sarebbero avvenuti pure su commissione, e avrebbero avuto tra gli obiettivi anche esponenti politici. Le informazioni prelevate sarebbero state rivendute a chi le aveva “commissionate”. Gli indagati avrebbero agito per avere “profitto economico e di altra natura”. Secondo il Corriere, il filone nascerebbe da una precedente inchiesta sulla criminalità organizzata, anche se nelle misure cautelari eseguite non sono state contestate condotte di agevolazione delle mafie.
Leggi anche:
- I dossieraggi attentano la democrazia ma la sinistra tace
- Dossieraggio, Melillo durissimo: non può essere azione di un singolo
- “Ci sono dossier su tutti”. L’allarme di Paolo Mieli: di chi parla?
Il procuratore capo di Milano Marcello Viola ha confermato che sono state eseguite decine di perquisizioni sia in Italia che all’estero. Nell’elenco degli indagati figurano anche ex appartenenti alle forze dell’ordine. In particolare, tra i quattro arrestati c’è l’ex “super poliziotto” Carmine Gallo, per anni tra i volti in prima linea della squadra Mobile di Milano, fra i quattro arrestati. L’uomo è socio di minoranza dell’agenzia di investigazione privata Equalize al centro dell’indagine: l’accusa contestata dalla Procura meneghina è di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistemi informatici. Tra gli indati anche il socio di maggioranza, ossia il presidente di Fondazione Fiera Milano (ente totalmente estraneo) Enrico Pazzali. La società di Gallo, che ha sede vicino al Duomo di Milano e si occupa di investimenti per società quotate, è stata sequestrata. Per questa mattina, ore 11.30, è stata convocata una conferenza stampa in procura a Milano alla quale parteciperà anche il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo.
In attesa di scoprire qualche dettaglio in più sulla vicenda, ricordiamo che negli ultimi mesi abbiamo parlato a più riprese di dossieraggi. Dal caso del tenente Striano a quello del bancario Coviello, abbiamo assistito a tentativi di fare collassare il sistema democratico. Ovviamente nel pieno silenzio della sinistra, sempre pronta a speculare.
Franco Lodige, 26 ottobre 2024
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis)